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Campagna Sfratti Zero

I dormitori di San Pietroburgo: l’azione di protesta degli inquilini

Gli inquilini dei dormitori di San Pietroburgo hanno espresso la loro protesta contro gli sfratti.

In data 8 Novembre, appoggiati dal Centro di Solidarietà dei Lavoratori,dai sindacati e dagli attivisti per i diritti umani, circa cinquanta inquilini degli immobili residenziali che erano inizialmente i dormitori di proprietà di imprese dello stato Sovietico, hanno organizzato un picchetto di protesta davanti all’ufficio del Comitato Abitativo del Governo della Città. Hanno protestato contro i continui tentativi da parte dei nuovi proprietari, che hanno privatizzato gli ex dormitori negli anni 90, di sfrattare gli inquilini dalle loro abitazioni.

Hanno protestato anche  contro l’indifferenza riguardo questa strana situazione  dei dipendenti pubblici della città.

L’azione è incominciata verso le 9 del mattino con vari picchetti,  non consentiti dalle autorità secondo le leggi locali. Il nucleo dei manifestanti si è unito alla protesta alle 11, dando inizio ad una più ampia ed emozionante azione a cui ha partecipato Vladimir Fyodorov, un deputato indipendente del Municipio. I manifestanti sono stati arringati da Anatoliy Davydenko, un inquilino del dormitorio di via Ilyushina, dagli inquilini di altri dormitori locali che soffrono per situazioni simili, Ivan Ovsyannikov (Movimento della Resistenza Socialista), Tamara Vedernikova (Partito Comunista Rivoluzionario dei Lavoratori), Vadim Bolshakov (Centro di Solidarietà dei Lavoratori), e altri.

I manifestanti intonavano slogan come: «Non saremo messi in ginocchio — non vi permetteremo di sfrattarci! », « Imparatelo,  è la lotta che ci rafforza!». Reggevano anche cartelli e striscioni: «I dormitori per noi! Per il Sindaco, un pagliericcio! », «Dormitori, uniamoci!», e altri simili. Le richieste dei manifestanti sono state consegnate a Mr. Osipov, Capo del Comitato Abitativo della Città; quest’ultimo ha preferito partecipare ad una “conferenza importante” anziché  parlare con le persone minacciate di sfratto.

Al momento, il gruppo di iniziativa coinvolge gli inquilini di almeno sette dormitori di San Pietroburgo: Ilyushina, strada Petergovskiy 15, via Pilotov 73, via Podvoysky 13, 46 and 48, le vie Garkavy, Pionerstroy e altre.

La maggior parte degli inquilini sono ex lavoratori edili, ingegneri, pompieri e persino agenti di polizia, a cui erano state garantite leabitazioni temporanee dallo stato durante il periodo sovietico. Alcuni degli inquilini, nella fase iniziale sono stati coinvolti nella costruzione delle stesse abitazioni. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica, l’abitazione temporanea divenne in un certo modo definitiva Gli enti che possedevano gli ex dormitori furono privatizzati, e alcuni uomini d’affari venuti “fuori dal nulla” si sono appropriati degli immobili residenziali dove sono ubicati i dormitori, in tutti i casi violando le leggi. Per molto tempo, quelli che avevano vissuto in queste costruzioni non sospettavano neanche che le loro abitazioni fossero di proprietà di imprese private.

Ma, al termine del periodo di prescrizione durante il quale era possibile fare ricorso in tribunale sugli esiti della privatizzazione, gli inquilini si scontrarono con la condotta oltraggiosa e terrorizzante dei nuovi proprietari, che cercavano di costringere gli inquilini a sottoscrivere contratti di locazione commerciali. E se gli inquilini erano contrari, provavano a costringerli «liberando» la proprietà dall’«ingombro» (questo brutto termine legale russo connota gli esseri umani come se fossero oggetti di loro proprietà).

Per far questo, i proprietari fecero ricorso a vari espedienti e sporchi trucchi con lo scopo di ricattare e molestare le persone, attivando i tagli dei servizi comunali, bloccando le scale e attuando palesi violenze.

Una soluzione del problema potrebbe essere il trasferimento della proprietà degli immobili al Comune. Però i tribunali locali, l'ufficio del procuratore, e i funzionari e i deputati del municipio, i membri del partito di governo di Edinaya Rossia, interpellati più volte dagli inquilini, si sono schierati con i proprietari, proteggendo il bottino saccheggiato negli anni 90.

Gli inquilini dei dormitori di San Pietroburgo chiedono che non siano attuati gli sfratti e che vengano assegnati nuovi alloggi dignitosi nel rispetto delle norme e degli standard della Russia; i manifestanti domandano anche che sia istituito un comitato permanente, che includa i rappresentanti del Comune, i gruppi di iniziativa degli inquilini e i proprietari per trovare le soluzioni ai problemi connessi ai dormitori locali; richiedono anche che sia elaborato ed implementato un programma volto a tutelare gli inquilini del dormitorio.

La protesta è stata programmata dagli inquilini nel quadro delle Giornate Mondiali Sfratti Zero che si svolgono in tutto il mondo ogni anno in ottobre, sotto l'egida dell'UN e dell’IAI.

Gli organizzatori della protesta dichiarano di essere pronti a ricorrere ad azioni più radicali se le autorità locali continuano ad ignorare i problemi dei dormitori.

La conclusione è ovvia: è necessario lottare per un controllo democratico sulla burocrazia cittadina e sui proprietari, il che è possibile solo attraverso un movimento di massa che sia radicale, composto da attivisti e da un’unica e coesa coalizione dei vari gruppi di protesta: gli inquilini dei dormitori, i proprietari di piccole strutture demolite dalle autorità, gli attivisti del movimento ambientalista e della pianificazione urbana, i sindacalisti, tutti coloro che sono coinvolti in una lotta comune per i loro comuni interessi.

Yury Simonov, attivista IAI e sindacalista, giornalista, San Pietroburgo

Riferimenti geografici


I(le) Traduttori(trici) Volontari(e) per il diritto alla casa senza frontiere dell’IAI che hanno collaborato con la traduzione di questo testo sono:

Sara Di Riso, Rachele Baglieri

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