Home » Campagna Sfratti Zero » Sfratti zero in Nigeria » Missioni internazionali e rapporti » Port Harcourt, UN-HABITAT per una moratoria immediata di demolizioni e sfratti forzosi

Mostra/Nascondi il menu

Campagna Sfratti Zero

Port Harcourt, UN-HABITAT per una moratoria immediata di demolizioni e sfratti forzosi

Mentre il Governatore dello Stato del River sembra ormai avere intrapreso la battaglia finale per distruggere i litorali di Njemanze e Abonnema Wharf, nonostante l’ordinanza emessa dall’Alta Corte nigeriana che gli proibisce di effettuare demolizioni , il Programma delle Nazioni Unite per gli Insediamenti Umani ha divulgato il Rapporto della Missione d’inchiesta a Port Harcourt (12-16 Marzo 2009).

Il Governo dello Stato del River non ha commentato ufficialmente, ma le nostre fonti confermano che ha ricevuto il rapporto e che è a conoscenza dell'indagine di UN-HABITAT.

Un rapporto esplosivo: sono più di 300.000 i residenti sotto sfratto.

Il rapporto è esplosivo: il programma governativo di risanamento urbano dello Stato del River, se verrà eseguito così come annunciato, quasi certamente distruggerà le case di 300.000 abitanti di Port Harcourt. Tra gli stabili demoliti, oltre agli edifici residenziali, ci sono numerosi negozi, laboratori e molte altre attività commerciali, in varie parti della città, che provvedevano al sostentamento di centinaia di residenti a basso reddito. La Missione stima che il solo progetto del “Silverbird Showtime ”, promosso per favorire gli affari di un cinema privato e non per la prevenzione del crimine o per il risanamento urbano, come annunciato, porterà allo sgombero di 100-150.000 persone.

Le demolizioni sicuramente infliggono sofferenza, accrescono la povertà e il numero dei senzatetto, compromettendo così il tentativo della Nigeria di raggiungere il target n. 11 del settimo degli Obiettivi del Millennio (Millenium Development Goals) che cerca di assicurare entro il 2020 un miglioramento significativo delle condizioni di vita di almeno 100 milioni di abitanti dei quartieri poveri.

Disposizioni legali violate e applicate in maniera inadeguata.

Le demolizioni messe in atto non rispettano la struttura istituzionale prevista per legge .

Il Governo dello Stato del River non rispetta le leggi locali e internazionali sui diritti umani (PIDESC, art. 11, Commenti generali 4-7) e non ha applicato la maggior parte delle disposizioni della Legge del 2003 per lo Sviluppo e la Pianificazione Fisica dello Stato del River. In sostanza le demolizioni messe in atto non rispettano la struttura legale ed istituzionale prevista dalla legge.

L’uso discrezionale del controllo sulla riqualificazione non a norma con l'“Agenda Habitat ”.

La Missione ha constatato un uso discrezionale del controllo sulla riqualificazione, in contraddizione con le disposizioni della Legge del 2003 che sostiene una maggiore partecipazione e approcci umani ed inclusivi, giungendo alla conclusione che questa politica non è inclusiva, non è a favore dei poveri e non è in accordo con l'“Agenda Habitat”. La cosa risulta essere economicamente e socialmente costosa con implicazioni negative per l’immagine internazionale della città.

La violazione del Land Use Act del 1978 (la legge sull’utilizzo del territorio): risarcimento solo per i proprietari immobiliari e non per gli inquilini.

Il governo dello Stato del River “ha rilevato” la quota delle proprietà legali dai loro rispettivi proprietari invece di optare per l’acquisto attraverso un ordine di revoca per necessità pubbliche prioritarie, così come definito da leggi statutarie (Land Use Act del 1978). Non è stata offerta nessun’altra opzione. Il Governo statale non fornisce una nuova sistemazione o un risarcimento né intende istituire alcun meccanismo di supporto per gli inquilini resi senzatetto.

Ignorati i diritti degli inquilini malgrado l’ordinanza dell’Alta Corte Federale per il blocco delle demolizioni

Lo sfratto –degli inquilini praticato del Governo statale è in contraddizione con la legislazione sulle locazioni dello Stato del River, la quale prevede che solamente la Corte possa ordinare lo sfratto di inquilini sulla base di un effettivo interesse pubblico.

La Missione ha confermato che gli inquilini degli edifici legali della parte alta di Abonnema Wharf Road, demoliti nel febbraio del 2009, avevano intentato una causa contro il Governo statale nell’agosto del 2008. Questa causa aveva lo scopo di ottenere un’ingiunzione contro il Governo statale per impedirgli di interferire con i diritti degli inquilini, inscritti nella Costituzione, alla privacy, alla famiglia, alla dignità personale. L’ordinanza di fermare le demolizioni, emessa dall’Alta Corte Federale contro il Commissario per lo Sviluppo Urbano, è stata ignorata e sono stati eseguiti degli sfratti forzosi da parte del Governo dello Stato del River.

Informazione inadeguata e violenza

Le demolizioni eseguite dal Governo dello Stato del River non sono state precedute da avvisi tempestivi agli inquilini costretti a sgomberare gli edifici. La Missione ha riscontrato dei casi di inquilini che non hanno potuto portar via i loro effetti personali e le loro cose dagli edifici in demolizione. Inoltre l’inchiesta ha appurato che il Governo ha usato la forza durante le demolizioni di Abonnema Wharf Road..

Il Governo dello Stato del River non può intraprendere nessuno sgombero dei quartieri poveri senza l’autorizzazione del Governo Federale.

La cosa più importante nel rapporto finale riguarda la proprietà degli insediamenti del litorale: la maggior parte dei litorali è di proprietà del Governo Federale, cioè del National Inland Waterways Authority. Se confermato da un sistematico accertamento in loco, ciò vorrebbe dire che il Governo statale non può intraprendere nessuno sgombero dei quartieri poveri e/o nessuna nuova ristrutturazione senza l’autorizzazione del Governo Federale.

Google Maps image

Google Maps image of the upper part of Abonnema Wharf Road and Njemanze Street before demolition (the now demolished area is marked in red)

UN-HABITAT: il Governo dello Stato del River dovrebbe dichiarare una moratoria immediata di demolizioni e sfratti forzosi.

Sulla base degli accertamenti indipendenti della situazione a Port Harcourt, la Missione dii UN-HABITAT sollecita il Governo dello Stato del River a dichiarare un’immediata moratoria di demolizioni ei sfratti forzosi, moratoria che dovrebbe avere effetto fino alla completa applicazione delle 18 raccomandazioni del Rapporto.

UN-HABITAT ha inviato il Rapporto al Governatore dello Stato del River con una lettera di accompagnamento in cui chiede al di revocare la demolizione, già fissata, di un grande insediamento sul litorale, al fine di dare tempo e spazio per trovare con urgenza una strategia alternativa. La lettera, inoltre, invita il Governo statale ad organizzare insieme a UN-HABITAT un foro consultivo delle parti interessate al fine di trovare una soluzione alternativa.

In linea con le 18 raccomandazioni del Rapporto, l’obiettivo di questo foro sarebbedi sviluppare una strategia congiunta per un approccio inclusivodella riqualificazione della città e del risanamento urbano. Tale foro dovrebbe avere luogo quanto più presto possibile nell’interesse della popolazione colpita.

Ciò nonostante il Governo statale del River ha mandato le squadre di demolizione iin uno degli insediamenti sul litorale adiacenti al progetto “Silverbird Showtime”.

Perciò, come sottolineato nell'“Agenda Habitat” ed evidenziato il 23 febbraio 2009 scorso dal Programme Manager di Habitat, Prof. Falade, UN-HABITAT non può impegnarsi in un così impegnativo e necessario programma di assistenza mentre il Governo statale effettua sfratti forzosi e demolizioni.

Dal momento che la Missione ha verificato la veridicità e l’attendibilità delle petizioni e dei rapporti ricevuti precedentemente e dei reclami contro le demolizioni discrezionali, la moratoria contro gli sfratti forzosi è un prerequisito per creare le condizioni sine-qua-non che stimolino una proficua e significativa cooperazione tra il Programma delle Nazioni Unite per gli Insediamenti Umani e il Governo dello Stato del River, al fine di porre le fondamenta per una Garden City sostenibile e inclusiva.

Adesso la parola spetta alle organizzazioni degli abitanti e alla solidarietà internazionale. Lo scopo è quello di invertire la situazione presente: il profilarsi di sfratti forzosi su larga scala.

l solidarity to reverse of the looming large-scale forced evictions.

Independent UN expert sounds alarm on mass forced evictions in Nigeria


I(le) Traduttori(trici) Volontari(e) per il diritto alla casa senza frontiere dell’IAI che hanno collaborato con la traduzione di questo testo sono:

Sandra Piva, Emanuela Lento