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la Via Urbana

Assemblea dei Movimenti Sociali punta tutto sull’integrazione dei popoli

Con gli slogan “La madre terra non si compra e non si vende, si difende”; “no alla migrazione forzata, contro tutti i muri”; “per l’integrazione dei popoli – cittadinanza universale” ha avuto inizio l’assemblea dei movimenti sociali a conclusione del III Forum Sociale delle Americhe a Città del Guatemala.

Pedro Franco e Luis Bassegio
Rete Informativa/ Grito de los Excluidos
12 ottobre 2008

All’inizio dell’assemblea, i movimenti hanno constatato che viviamo in una grande crisi del sistema, che si manifesta attraverso la degradazione ambientale, l'aumento del prezzo degli alimenti e la recente crisi del capitale finanziario. Hanno constatato anche che se questa crisi si dirige verso il collasso delle politiche neoliberali, la stessa apre nuove possibilità di costruzione di alternative.
Negli ultimi anni, i movimenti sono passati da un atteggiamento di resistenza alla costruzione di proposte alternative. Queste proposte si concretizzano nella costruzione di reti, forum, movimenti sociali, lotte per la salvaguardia dell’ambiente, l’opposizione alle multinazionali predatrici, nuovi movimenti come quelli dei migranti, degli abitanti, la proposta dell’Alternativa Bolivariana per le Americhe e la reazione dei vari popoli del continente che hanno creato le condizioni per la formazione di governi sensibili a cambi strutturali.
Queste condizioni spingono a creare un’unità continentale ampia per fare dei passi avanti nella realizzazione di cambi strutturali, secondo il criterio dei vari movimenti che partecipano all’assemblea.
In assemblea sono state presentate numerose proposte, raccolte nella dichiarazione finale, fra le quali evidenziamo le seguenti:
cercare l’integrazione fra i popoli attraverso la libera circolazione delle persone, l’accesso ai diritti, la partecipazione politica, anche il voto, indipendentemente dalla situazione legale dei migranti che cercano di costruire la cittadinanza universale con il motto “abbasso tutti i muri, migrare non è un crimine, i crimini sono le cause che obbligano a migrare.”
I movimenti esigono la cancellazione della vergognosa direttiva di “ritorno”, condannano il modello di criminalizzazione degli immigrati irregolari, entrambi accettati dall’Unione Europea (“nessuno è illegale, ognuno viva dove vuole”).
Il ritiro delle truppe straniere da Haiti, lo smantellamento delle basi militari e la smilitarizzazione del continente e del mondo.
La fine di tutti i muri, in particolare di quello costruito dagli Stati Uniti lungo la frontiera con il Messico. Rispetto ai popoli indigeni, per la sovranità alimentare e la difesa delle sementi creole. “Tutti siamo Bolivia” gridavano i partecipanti.
Per il diritto a un’abitazione dignitosa, alla terra, alla città, sfratti e sgomberi zero; appoggio all’iniziativa dell’assemblea mondiale degli abitanti per il 2011 in vista della costituzione di una VIA URBANA INTERNAZIONALE.
Rivendicare il diritto alla comunicazione in modo che tutti i movimenti sociali possano raccontare la storia dal punto di vista del proprio popolo, in cui la libertà di espressione non si limita all’ambito ridotto della libertà d’impresa.
Fine delle pratiche maschiliste, sessiste e discriminatorie, delle retate e delle deportazioni massicce di migranti.
Appoggio alla Giornata di azione globale contro il debito per la cancellazione immediata del debito dei parsi dell’America Latina e dei Caraibi con L’UE e gli Stati Uniti.
Libertà per i cinque patrioti cubani detenuti nelle carceri nordamericane; per i prigionieri politici di Porto Rico, del Guatemala e di altri paesi del continente.
In conclusione dell’assemblea, i partecipanti hanno sottoscritto la partecipazione alla marcia continentale che avrà luogo il 12 ottobre, giorno della Resistenza dei popoli e delle nazionalità indigene, con partenza dall’obelisco di Città del Guatemala e conclusione nella piazza centrale.