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La Nuova Agenda Urbana di Habitat III rispetterà i suoi impegni solo se saranno creati posti di lavoro dignitosi e se saranno inclusi pienamente sia i sindacati che i lavoratori

Oltre 70 persone hanno partecipato alla Tavola Rotonda dei Lavoratori e Sindacati  di Habitat III tenutasi il 18 ottobre 2016 per volontà di una delegazione del sindacato internazionale e delle organizzaioni alleate e guidata da Public Services International (PSI) e da Building and Woodworkers International (BWI).

PSI e BWI sono stati incaricati dal Consiglio Globale dei Sindacati (CGU) di condurre le attività ad Habitat III a nome del Gruppo sindacale e dei lavoratori. La tavola rotonda faceva parte della conferenza ufficiale di Habitat III svoltasi a Quito, in Ecuador, dal 17 al 20 ottobre scorso. Dal 2015, il PSI ha guidato la difesa e il lavoro sulla politica globale  di HIII come parte del suo lavoro nel settore delle amministrazioni locali e regionali.

In linea con la posizione del PSI in Habitat III, la Tavola Rotonda ha sottolineato che le città non saranno veramente inclusive fino a quando tutti i lavoratori  e le lavoratrici, compresi i migranti, avranno un lavoro dignitoso, condizioni di lavoro e di vita sane e sicure e il diritto fondamentale al lavoro e ai diritti umani. I lavoratori rappresentano la maggior parte degli abitanti delle città e sono i motori dell'integrazione socio-economica e della crescita inclusiva: costruiscono le città e le fanno funzionare, ma sono spesso emarginati e in condizioni lavorative e di vita precarie. Ciò di cui hanno bisogno sono i diritti umani e sindacali, condizioni di lavoro dignitose, protezione sociale e rafforzamento delle potenzialità. Inclusione sociale, lavoro dignitoso e crescita inclusiva sono alcuni degli impegni di trasformazione contenuti nel documento politico finale di HIII, la Nuova Agenda Urbana (NUA) : tuttavia, si parla poco dell’attuazione di tali impegni.

I relatori della Tavola Rotonda dei Sindacati e dei Lavoratori hanno illustrato la connessione critica tra lavoro dignitoso, giustizia fiscale per il finanziamento dei servizi pubblici urbani essenziali e inclusione socio-economica urbana. Hanno fornito strumenti e raccomandazioni politiche fondati su prove concrete per rendere le città inclusive ed eque attraverso la concretizzazione dell'impegno della NUA per un Lavoro Dignitoso.

La tavola rotonda ha consegnato sette messaggi cruciali per l'attuazione della NUA:

1. L'IMPEGNO PER UN LAVORO DIGNITOSO PER TUTTI I LAVORATORI DEVE ESSERE ACCOLTO CONCRETAMENTE.

Oggi ci sono 202 milioni di persone senza lavoro. E quelli che sono occupati si trovano spesso in una situazione precaria dovuta a un lavoro autonomo fittizio, in subappalto, con contratti a zero ore, lavoro non sicuro, senza protezione sociale e che non offre alcun salario di sussistenza bloccando i lavoratori delle città nella povertà sia nell'economia formale che in quella informale. Questi lavori non danno sicurezza né benefici sociali. Solo il Lavoro Dignitoso, come definito dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) e dall’Obiettivo n.8 di Sviluppo Sostenibile (SDG), può rendere le città sostenibili consentendo agli abitanti di sollevare se stessi e le loro famiglie dalla povertà, contribuendo allo stesso tempo allo sviluppo economico locale, ai sistemi di protezione e sicurezza sociale e al finanziamento dei servizi pubblici urbani essenziali. La mancanza di lavoro dignitoso è anche ciò che sta dietro al fallimento di molte politiche urbane e dei loro sviluppi nel campo immobiliare, poiché i lavoratori poveri non possono permettersi di vivere in città dove non possono guadagnarsi da vivere e vengono spinti in sobborghi e quartieri degradati a basso reddito. La NUA si impegna a rendere il Lavoro Dignitoso una chiave per la trasformazione: affinché ciò accada, è necessario garantire che le autorità centrali e locali progettino, investano e attuino politiche attive nel mercato del lavoro a livello locale insieme alle parti sociali, sindacati e imprese locali.

Dalla tavola rotonda: Per Olof Sjoo’s, Presidente di BWI e dell'Unione Svedese dei Lavoratori Forestali

Sui Sindacati e la Nuova Agenda Urbana?

"I lavoratori sono fondamentali per lo sviluppo economico, sostenibile e culturale delle città. I lavoratori costruiscono e alimentano le città. I lavoratori servono e mantengono le città. I lavoratori sono i motori delle città ed è il nostro futuro che è in gioco qui in Habitat III. Per noi la questione cruciale è l'attuazione di una Nuova Agenda Urbana che garantisca i diritti umani e sindacali dei lavoratori. E al centro di tutto c'è l'Agenda del Lavoro Dignitoso. Le città non saranno sostenibili se i mezzi di sostentamento di tutti coloro che vivono e lavorano in essa non verranno incorporati in politiche e azioni concrete. Ciò significa promuovere e attuare politiche di lavoro dignitoso. Il riconoscimento del valore del lavoro dignitoso, che è contenuto nella Nuova Agenda Urbana, è un passo importante. Tuttavia, ora è fondamentale per tutti attuare gli impegni specifici e le azioni concrete che promuoveranno attivamente il lavoro dignitoso ".

2. I SERVIZI ESSENZIALI E LE INFRASTRUTTURE DEVONO ESSERE PUBBLICI, ACCESSIBILI A TUTTI E DEMOCRATICAMENTE RESPONSABILI DELLE COMUNITÀ LOCALI.

L'accesso universale ai servizi pubblici essenziali, compresi gli spazi pubblici, ha un forte impatto sull'uguaglianza tra le popolazioni urbane ed è inestricabilmente legato al rispetto dei diritti umani. I servizi pubblici essenziali sono le fondamenta degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) e devono essere di proprietà e gestione pubblica. Quando le dinamiche del mercato e la massimizzazione del profitto regolano la fornitura dei servizi pubblici essenziali, gli obiettivi di sostenibilità sociale e ambientale che le istituzioni pubbliche hanno il dovere di perseguire vengono distorti e non sono più realizzabili. Le risorse pubbliche e i beni comuni sono in pericolo, la trasparenza e il controllo democratico civico sono indeboliti e i costi economici e sociali complessivi per la comunità aumentano. Habitat II e ora, 20 anni dopo, Habitat III ha elogiato fortemente e indicato gli investitori privati come gli unici capaci di fornire soluzioni alla carenza di servizi essenziali come acqua e servizi igienico-sanitari, energia, trasporti in un mondo sempre più urbanizzato, e lo ha fatto promuovendo partenariati pubblico-privato (PPP) e investimenti privati. Se Habitat UN è seriamente intenzionato a costruire città inclusive, deve però riconoscere che negli ultimi 20 anni la privatizzazione di questi servizi essenziali ha fallito e deve pertanto smettere di svendere i servizi urbani essenziali a imprese e operatori privati a scopo di lucro: questo non  è il modo per sostenere l'impegno della NUA per l'inclusione urbana. Esistono alternative ai partenariati pubblico-privato efficaci e completamente disponibili che presentano molti più vantaggi quali la ri-municipalizzazione, i partenariati pubblico-pubblico e la cooperazione intercomunale.

Dalla tavola rotonda: Dott. Emanuele Lobina Relatore Principale, Unità di Ricerca Internazionale sui Servizi Pubblici (PSIRU), Università di Greenwich, Regno Unito

I numerosi vantaggi del finanziamento e gestione pubblici per la fornitura di servizi essenziali urbani inclusivi

"I PPP nei servizi essenziali sono di fatto una privatizzazione di tali servizi. Il PSIRU ha svolto ricerche approfondite sull'idoneità dei PPP riscontrando costantemente che l'opzione pubblica è un'opzione migliore, più economica, più praticabile, più equa, inclusiva e democraticamente responsabile. Quando i comuni adottano i PPP, perdono l'accesso e il controllo del flusso di denaro, dei processi e della qualità dei servizi erogati: ciò comporta costi molto più elevati e imprevedibili e lamentele da parte degli utenti e della comunità che le municipalità non possono più gestire nel momento in cui i PPP estromettono le autorità locali dal controllo dei servizi e dal know-how. Il finanziamento del settore privato non può eguagliare il finanziamento del settore pubblico, i cui tassi di interesse sono molto più bassi di quelli che un investitore privato può avere sul mercato. Inoltre, gli operatori PPP hanno interesse a trasferire tutti i rischi sul pubblico privatizzando i guadagni e distribuendoli in dividendi tra gli azionisti. Quando i servizi essenziali sono pubblici, i profitti vengono reinvestiti nel servizio per migliorarlo o ridurre i costi degli utenti. Quando entrano in gioco i PPP, i posti di lavoro vengono esternalizzati, l'organico viene ridotto, i salari e le condizioni di lavoro peggiorano e il carico di lavoro aumenta concentrando risorse dal servizio al profitto privato. Viene dunque attuata una sistematica distruzione di posti di lavoro dignitoso in contrasto con gli impegni della NUA. Inoltre i PPP fanno uso sistematico della segretezza in quanto le società private la richiedono sulla base della riservatezza commerciale e della concorrenza, e questo va di pari passo con la corruzione. Stiamo assistendo a un'ondata di ri-municipalizzazioni in tutto il mondo: nel 2000 si contavano solo 3 casi, nel 2014 sono saliti a 180 solo nei servizi idrici. Questa è la conseguenza del fallimento dei PPP nei servizi essenziali. L'attuazione della NUA deve avere un occhio molto più critico sugli impatti negativi sui diritti umani e sulle implicazioni in termini di disuguaglianza che può avere il coinvolgimento del capitale privato nei servizi essenziali".

3. LA GIUSTIZIA FISCALE È UN PREREQUISITO PER L'EMANCIPAZIONE DEL GOVERNO LOCALE E PER IL FINANZIAMENTO SOSTENIBILE NELL'ATTUAZIONE DELLA NUA

La NUA richiede un finanziamento pubblico sostenibile che comprenda il pagamento di una parte equa delle tasse da parte del settore privato - comprese le società multinazionali e i grandi investitori - alle comunità in cui operano e generano profitti. Le autorità locali e regionali devono essere coinvolte nella pianificazione della politica fiscale nazionale per garantirne la coerenza e combattere l'elusione sistematica che sottrae loro le risorse essenziali di cui hanno bisogno per promuovere uno sviluppo urbano economico sostenibile inclusivo attraverso politiche urbane. I sistemi di finanza municipale devono essere controllati in base a criteri progressivi, al fine di non penalizzare i residenti che già percepiscono un reddito basso e ampliare l'accesso ai servizi pubblici urbani essenziali.

Dalla tavola rotonda: Daria Cibrario, Responsabile delle politiche - Settore pubblico locale e regionale, PSI

Giustizia fiscale, l'anello mancante per città giuste e inclusive

"La giustizia fiscale è il grande elefante nella stanza della Nuova Agenda Urbana, l'anello mancante all'attuazione del suo impegno verso città eque e inclusive. Questa criticità è stata ampiamente omessa e sottovalutata nei dibattiti sull'HIII e ora è fuori dal testo NUA. Mentre tutti sono d'accordo sul fatto che le autorità locali e regionali e le città sono in prima linea nell'attuazione degli OSS, della COP21, del Quadro di Sendai e del Programma di Lavoro Dignitoso dell'ILO e hanno davanti a sé sfide scoraggianti legate alla rapida urbanizzazione quando si tratta di finanziare tali sfide le soluzioni proposte da HIII sono state scarse e per lo più regressive. Queste includono aumenti delle tariffe per gli utenti, benchmarking e indebitamento della città sul mercato azionario, digitalizzazione dei servizi e misure per aumentare l'efficienza del settore pubblico, che spesso si riduce all'eliminazione dei posti di lavoro, al peggioramento delle condizioni dei lavoratori del settore pubblico e alla privatizzazione dei servizi urbani essenziali anche quando sono disponibili opzioni di gran lunga migliori. HIII ha ampiamente abbracciato la visione in cui le città dovrebbero "competere l'una con l'altra come aziende" - anche attraverso una concorrenza basata sulla tassazione urbana. Tale visione è in contrasto con quella di città inclusiva socialmente ed economicamente. Le città servono alle persone per vivere, non per lucrare. Le città e le autorità locali sono il motore dello sviluppo locale e nazionale, ma sono private delle risorse di cui hanno bisogno per servire le loro comunità e gestire servizi municipali essenziali. Perché? Nei colloqui ufficiali di HIII non sono stati menzionati i circa 30 miliardi di dollari nascosti nei paradisi fiscali - 12 dei quali provengono da paesi in via di sviluppo - sui quali le multinazionali e gli investitori non hanno pagato la giusta quota di tasse alle comunità in cui veniva generato il profitto. Non si fa menzione del fatto che il settore pubblico - ovvero il contribuente - ha salvato le banche dal fallimento nella crisi finanziaria del 2008 con 1900 miliardi di dollari e che, mentre HIII parla di raschiare il fondo del barile delle finanze comunali, negoziazioni commerciali come TISA e TTP stanno cercando di includere clausole di risoluzione delle controversie tra Stato e Investitore che indeboliranno ulteriormente la capacità del governo locale di aumentare le risorse attraverso la tassazione progressiva e l'esaurimento delle risorse pubbliche. La mancanza di una equa tassazione ha conseguenze reali sulla vita delle persone: il PSI ha stimato che la tassa di 3,7 miliardi di dollari che le compagnie statunitensi evitano di pagare in Brasile potrebbe impiegare ogni anno 100.000 insegnanti. I 7,1 miliardi di tasse che le corporation americane non pagano in Germania potrebbero finanziare 100.000 nuovi assistenti sociali. Un'attuazione della NUA finanziata tramite PPP, banche private, concorrenza fiscale tra le città, aumento delle tariffe dei servizi per l'utente e sistemi fiscali municipali regressivi farà fallire l'impegno della NUA per le città inclusive. Ecco perché il PSI richiede equità e trasparenza nella tassazione globale delle imprese e dei patrimoni privati​ (rendicontazione paese per paese) in linea con la Dichiarazione ICRICT . Il PSI chiede inoltre che i governi centrali siano responsabili delle politiche fiscali e commerciali come il Ti SA, il TPP e il CETA che influenzano la capacità del governo locale di aumentare la finanza locale progressiva e chiede un posto al tavolo per le autorità locali nei negoziati di transazione con le multinazionali e gli investitori stranieri. Ulteriori strumenti per garantire un graduale consolidamento del finanziamento pubblico della NUA comprendono il rafforzamento degli ispettori fiscali e dei revisori pubblici per recuperare le imposte evase, il rimodernamento dei sistemi di prestito pubblico e delle banche pubbliche, un controllo progressivo sulle nuove tasse municipali e sui sistemi fiscali e un approccio integrato alla lotta alla corruzione nell'attuazione della NUA, compresa la garanzia di protezione degli informatori".

4. L'INCLUSIONE DELLE CLAUSOLE SOCIALI E DI LAVORO NEI CONTRATTI DI APPALTI PUBBLICI È PARTE INTEGRANTE DELL'IMPEGNO DELLA NUA PER UN LAVORO DIGNITOSO

L'attuazione della NUA deve includere il rispetto delle norme sociali, lavorative e ambientali da parte di costruttori e fornitori attraverso clausole sociali e lavorative standard nei contratti di appalto pubblico. I governi locali svolgono un ruolo importante nell'assicurare un lavoro dignitoso a tutti i lavoratori in quanto sono sia datori di lavoro dei lavoratori pubblici e dei principali clienti del settore dell'edilizia, sia sorveglianti incaricati dalla popolazione stessa. I governi locali possono sfruttare il loro potere d'acquisto per salvaguardare le norme fondamentali in materia di lavoro e standard sociali attraverso le loro politiche di approvvigionamento, che costringono le aziende ad applicare standard lavorativi, sociali e ambientali che riguardano tutti i lavoratori di un determinato luogo.

Dalla tavola rotonda: Gunde Odgaard, direttore esecutivo di Batkartellet, Danimarca

Clausole di lavoro negli appalti pubblici: il grande assente della Nuova Agenda Urbana

"Se la NUA vuole assicurare che il lavoro nel settore delle costruzioni e infrastrutturale sia giusto per tutti i lavoratori, non rischioso per la comunità e realizzati in conformità con gli standard di sicurezza sul lavoro (OSH), se vuole generare opportunità di lavoro dignitoso e costruire occupazione a lungo termine attraverso la formazione professionale, deve incoraggiare l'inclusione dei diritti dei lavoratori e delle clausole sulle condizioni di lavoro nei contratti pubblici municipali e deve lavorare a stretto contatto con i sindacati. Queste clausole rendono obbligatorio per gli appaltatori fornire un’occupazione formale e condizioni lavorative sicure e dignitose ai lavoratori delle città impiegati nei cantieri e nei servizi connessi, e fermare la catena dei subappalti ,  pericolosa per  i lavoratori. Sessantadue (62) città danesi inclusa Copenaghen lo hanno già fatto, e i risultati sono tangibili: il comune ottiene un miglior rapporto qualità-prezzo, mentre i lavoratori hanno contratti formali e protezione sociale, producono in maniera adeguata edifici e infrastrutture di qualità e lavorano in sicurezza. Ciò avvantaggia notevolmente le famiglie dei lavoratori e l'economia locale promuovendo l'inclusione socio-economica urbana. L’attivazione delle clausole sul lavoro favorisce il business, gli appaltatori che giocano secondo le regole ottengono più lavoro e una buona reputazione, mentre coloro che competono riducendo i costi e spremendo i lavoratori ricevono un fortissimo incentivo  a cambiare le loro pratiche altrimenti sarebbero cacciati dal mercato. Quando i comuni adottano questo sistema, beneficiano di un monitoraggio permanente ed efficace fornito in loco dai sindacati, il cui rappresentante nei cantieri può valutare, informare e correggere le violazioni del contraente nell'interesse della città stessa".

5. LE CITTÀ HANNO BISOGNO DI SERVIZI PUBBLICI URBANI CHE RIDUCANO LA DISUGUAGLIANZA DI GENERE E CHE GARANTISCANO LA PIENA PARTECIPAZIONE DELLE DONNE NEL MERCATO DEL LAVORO SVILUPPANDONE IL PIENO POTENZIALE

L'accesso e la fornitura di servizi pubblici urbani rispondenti alle esigenze di genere sono un prerequisito per la realizzazione dei diritti umani delle donne e contribuiscono a ridurre la disuguaglianza di genere in tre diversi modi. In primo luogo, il pieno accesso ai servizi pubblici essenziali come servizi e informazioni sulla salute sessuale e riproduttiva, è fondamentali per la protezione dell'integrità fisica delle donne e delle ragazze. Ciò comprende il diritto a servizi accessibili al pubblico che forniscono contraccezione, pianificazione familiare, informazione e consulenza professionale sulle malattie sessualmente trasmissibili; la protezione dalle mutilazioni imposte e dalle procedure mediche senza adeguata informazione e consenso; il diritto decisionale alla sessualità libera e autonoma; così come la libertà dalle molestie sessuali e dagli attacchi sessuali. In secondo luogo, i servizi pubblici come i trasporti, le strutture igienico-sanitarie, per i bambini, per anziani e disabili, gli asili e la protezione sociale, l'istruzione pubblica e la formazione sono essenziali per la sicurezza economica delle donne in quanto consentono loro di accedere a opportunità di lavoro dignitoso. Infine, senza accesso a servizi pubblici come l'assistenza all'infanzia e l'asilo nido, la protezione sociale, l'acqua potabile e le strutture igienico-sanitarie, i sussidi per bambini o disabili e l’assistenza agli anziani, che riducono il carico domestico e di assistenza familiare che grava in modo schiacciante sulle donne, non ci può essere una redistribuzione veramente equa delle cure e un riequilibrio delle responsabilità familiari tra i sessi. I servizi pubblici urbani sensibili alla parità di genere sono necessari per innescare un cambiamento culturale a favore delle donne e per contribuire a rompere il ciclo della povertà.

Dalla tavola rotonda: Veronica Montúfar, Funzionario per la Parità di Genere, PSI

Servizi pubblici sensibili alla parità di Genere: un prerequisito per l'inclusione socio-economica di donne e ragazze nelle città

"Le donne sono le principali utenti sia dei servizi pubblici essenziali che i maggiori fornitori di tali servizi, in quanto lavoratrici del settore pubblico, dove sono presentI in maniera notevole. Le donne e le ragazze sono le principali utenti dell'assistenza sanitaria per se stesse e per i loro familiari, compresi bambini, anziani e disabili - di cui sono spesso le prime a prendersi cura - e per la loro maggiore aspettativa di vita. Servizi essenziali come l'assistenza all'infanzia, l'assistenza agli anziani e i servizi sociali a domicilio sono i prerequisiti per garantire l'accesso delle donne al mercato del lavoro e per realizzare il loro potenziale economico: avere accesso all'acqua, all'elettricità, ai servizi di smaltimento dei rifiuti riduce drasticamente il tempo utilizzato dalle donne per le faccende di casa, che può quindi essere impiegato nel lavoro produttivo e nell'istruzione superiore. Un'adeguata igiene è essenziale per proteggere le donne dalle aggressioni e dalle molestie sessuali e garantire loro il diritto alla privacy. L'edilizia sociale è fondamentale per le donne single e per quelle provenienti da famiglie povere: le donne rappresentano la maggioranza dei genitori single e molte di loro finiscono nelle baraccopoli o nelle aree più isolate delle città. Allo stesso modo, rifugi pubblici e servizi sociali sono una necessità per coniugi e bambini vittime di violenza domestica e di genere. Le donne e le ragazze fanno affidamento sul trasporto pubblico molto più degli uomini per andare al lavoro e accedere a servizi essenziali come l'assistenza sanitaria. Anche l’accesso ai centri ricreativi, ai parchi pubblici e agli spazi pubblici attrezzati è fondamentale per le donne con o senza figli. L'esternalizzazione, i PPP, la privatizzazione degli spazi pubblici e la mancanza di investimenti nei servizi pubblici urbani come acqua, servizi igienici e trasporti comportano aumenti dei costi per gli utenti e riducono la disponibilità e la qualità di tali servizi. È pertanto necessario agire in maniera più concreta per la parità di genere, contrastando gravidanze indesiderate, povertà energetica e percorsi a piedi o in bicicletta su lunghe distanze per andare a lavorare e/o a scuola, in quanto in tali condizioni le donne e le ragazze pendolari che vivono in periferia, nelle baraccopoli o nelle aree rurali diventano particolarmente vulnerabili e sono bloccate in situazioni di estrema povertà".

6. I SINDACATI SONO ATTORI FONDAMENTALI, COLLABORATORI E ALLEATI DELLE AUTORITÀ LOCALI E REGIONALI NELLO SVILUPPO E NELL'ATTUAZIONE DELLA POLITICA URBANA INCLUSIVA

La città, i lavoratori pubblici e i loro sindacati sono all'avanguardia nella promozione di politiche urbane innovative, sostenibili e socialmente inclusive e sono cruciali quando avvengono riforme del governo locale e disastri come terremoti e inondazioni. Le città e le amministrazioni locali non sono entità astratte: solo quando sono composte da lavoratori e personale governativo locale e regionale qualificato e ben formato, con condizioni di lavoro e di vita dignitose e con accesso a risorse adeguate, possono fornire in modo sostenibile servizi pubblici di qualità alle comunità e affrontare con successo le numerose sfide poste dalla rapida urbanizzazione. Mentre i rappresentanti eletti dei governi locali cambiano con i cicli politici, i funzionari pubblici locali spesso rimangono e il loro lavoro è fondamentale per assicurare continuità, coerenza e sostenibilità a lungo termine nell'attuazione della politica urbana. È quindi essenziale che il quadro di attuazione della Nuova Agenda Urbana protegga e promuova i diritti dei lavoratori delle amministrazioni locali a organizzarsi e contrattare collettivamente (in linea con l'OIL 151 sulle relazioni di lavoro nel servizio pubblico) e a contrastare la minaccia di licenziamento ingiusto, supporti la creazione di competenze, posti di lavoro e formazione continua e promuova la professionalizzazione delle categorie, in modo che i lavoratori delle amministrazioni locali e regionali abbiano il potere di sviluppare e attuare soluzioni innovative, costruttive e sostenibili per rendere le città socialmente inclusive e sicure per tutti gli abitanti.

Dalla tavola rotonda: Helene Davis-Whyte, Segretario Generale, Associazione Giamaica dei Funzionari Governativi Locali (JALGO)

Il ruolo fondamentale dei sindacati nel rispondere alle sfide del governo locale: esperienze dai Caraibi

"Il ruolo dei sindacati del settore pubblico è stato fondamentale per garantire che la condizionalità delle riforme del governo allegata al programma di riassestamento imposto dal FMI alla Giamaica nel 2013 fosse progettata e attuata in modo responsabile ed efficiente, riducendo al minimo l'impatto negativo sul governo centrale e locale e sul popolo giamaicano. Tramite i suoi membri, lavoratori del governo locale, il nostro sindacato JALGO ha presentato al governo proposte concrete e insieme, attraverso il dialogo e negoziati costruttivi, abbiamo progettato una roadmap per la riduzione dei costi nel settore pubblico richiesta dal FMI che non si concentra sui tagli dell'organico come sarebbe stato altrimenti. Il governo locale ha potuto vedere il valore e le competenze sindacali e da allora abbiamo continuato a impegnarci nelle politiche locali e nella legislazione".

Dalla tavola rotonda: Parshuram Pudasaini, Unione dei Servizi Pubblici del Nepal

Il ruolo fondamentale dei sindacati nel rispondere alle sfide del governo locale: esperienze dal Nepal

"Il 2015 è stato un anno critico per il Nepal: abbiamo dovuto affrontare un terremoto di magnitudo 7.8. Quasi 9000 persone hanno perso la vita e oltre 25 000 sono state gravemente ferite. 500.000 case sono crollate e migliaia di persone sono ancora senza casa, ospitate in rifugi temporanei.

Abbiamo perso circa 6 miliardi di dollari nell'economia nazionale. Abbiamo ottenuto una nuova costituzione attraverso un'assemblea e un processo costituente. Nel 2014 avevamo solo 58 comuni, e ora - attraverso il decentramento – ne abbiamo 217. Dobbiamo ricostruire il Nepal e il processo di ricostruzione sta procedendo. Non c'è dubbio che i sindacati rappresentino una forza costruttiva e siano parti interessate decisive in questo processo. Devono pertanto essere pienamente coinvolti, anche nel ruolo di agente critico della democrazia partecipativa. Grazie al coinvolgimento dei sindacati, i colloqui di ricostruzione in Nepal riguardano ora anche le città inclusive e l'urbanizzazione equa e sostenibile. Sosteniamo con forza ed approviamo la posizione del gruppo Sindacati e Lavoratori "Dieci punti chiave per una Nuova Agenda Urbana inclusiva"  in Habitat III  e ci auguriamo che questi punti siano concretamente realizzati nell'attuazione della NUA".

7. L'EDILIZIA SOCIALE È UN SERVIZIO PUBBLICO ESSENZIALE NECESSARIO PER FERMARE GLI SGOMBERI FORZOSI, METTERE FINE ALLA SEGREGAZIONE URBANA E SODDISFARE IL DIRITTO ALLA CASA

Quando la gentrificazione e le speculazioni immobiliari, la mancanza di politiche sociali e di integrazione e la privatizzazione e commercializzazione degli spazi pubblici in contesti urbani incontrano l’esclusione socio-economica e gli sfratti forzosi, si crea un mix esplosivo che spinge le comunità vulnerabili ai margini delle città e genera ghetti urbani e baraccopoli. Questi insediamenti socialmente segregati producono disuguaglianze socioeconomiche e alimentano il settore informale in un circolo vizioso che perpetua la povertà intergenerazionale, l'analfabetismo e la mancanza di competenze e istruzione amplificando i disordini sociali e le minacce alla salute e alla sicurezza pubblica. Le baraccopoli sono le zone urbane più colpite quando si verificano disastri e eventi climatici estremi. Spesso sono gli stessi lavoratori che costruiscono e servono le città quotidianamente (ad esempio, raccoglitori di rifiuti, costruttori, autisti di autobus, insegnanti, infermieri, ecc.) che non possono permettersi di vivere vicino al loro posto di lavoro e sono costretti a effettuare lunghi spostamenti ad un costo elevato. La mancanza di edilizia pubblica e la scarsa attenzione alle questioni socioeconomiche legate al settore informale rappresentano una grave minaccia per le città e per la Nuova Agenda Urbana inclusiva.

Dalla tavola rotonda: Mike Davis, International Alliance of Inhabitants, Coordinatore della Regione Africana Anglofona

Lotta alla segregazione socioeconomica urbana: investimenti pubblici nell’edilizia sociale, democrazia partecipativa locale e lavoro dignitoso per tutti i cittadini

"L'International Alliance of Inhabitants (IAI) è una rete globale per il diritto alla casa che lavora per difendere i diritti di tutte le persone ad avere abitazioni sicure in città sicure, soprattutto aiutando coloro che affrontano sfratti forzosi a parlare con la propria voce, senza essere filtrati da esperti o da ONG, in modo che si possano collegare con altri che affrontano o hanno affrontato le stesse minacce, scambiando esperienze per apprendere nuovi modi di resistenza. La nostra principale preoccupazione è combattere gli sgomberi forzosi in tutto il mondo, quasi sempre perpetrati ai danni dei lavoratori più poveri e con scarso potere politico. Estrarre ricchezza a spese dei mezzi di sostentamento delle persone e delle famiglie è diventata una pratica comune per le élite. La distruzione delle favelas in Brasile, dei quartieri operai di Londra e dei quartieri più poveri di Tokyo per le Olimpiadi, lo sfratto di antiche comunità per creare parchi per la caccia in Africa per i principi mediorientali, la fornitura di energia a basso costo agli industriali urbani in Cina, sono solo alcuni esempi dei numerosi sgomberi che sono in corso in tutto il mondo per compiacere le élites economiche e finanziarie - e i poteri politici da esse sequestrati - e permettere loro di perseguire interessi e profitti privati ​​nelle infrastrutture e nello sviluppo del settore immobiliare, indipendentemente dagli impatti sulle comunità urbane, sui lavoratori e sulle famiglie. Condividiamo con i sindacati la lotta per la giustizia sociale a favore dei cittadini più svantaggiati e rivendichiamo il loro diritto ad una casa dignitosa e alla città attraverso il rafforzamento delle voci della comunità, la democrazia partecipativa e il sostegno globale alle lotte locali. Quindi, per noi, il punto è ridistribuire il potere politico dalle élite alle comunità, ai quartieri, ai cittadini e agli abitanti delle città, che lavorano tutti, spesso in condizioni estremamente precarie, informali e indecenti. La posizione dello IAI è che l'edilizia sociale pubblica è il fondamento delle città inclusive. Solo quando le persone ottengono dignità e senso di appartenenza attraverso un alloggio dignitoso possono affrontare gli altri gravi problemi che sorgono nelle loro vite e nelle loro comunità, avere la possibilità di sollevare se stessi e le loro famiglie dalla povertà e contribuire a una vibrante e sostenibile economia locale. Se tutti insieme - gruppi della comunità, sindacati, sindaci progressisti - esercitiamo pressione sulla responsabilità dei governi, possiamo chiedere sistemi fiscali basati sull'equità e sulla giustizia in modo da poter finanziare in modo sostenibile servizi pubblici di qualità universale per tutti - inclusa l'edilizia sociale - e garantire l’accesso ai servizi, una posizione stabile, un lavoro dignitoso, trasporti pubblici accessibili e tutto ciò che garantisca una vita dignitosa a tutti gli abitanti delle città ".

8. UN HABITAT DEVE INCLUDERE I SINDACATI E I LAVORATORI COME PARTE INTEGRANTE DELLA GOVERNANCE E DEL SISTEMA DI ATTUAZIONE POST HIII ALLA STREGUA DELLE AUTORITÀ LOCALI E DELLE IMPRESE

Dalla tavola rotonda: Giovanni Di Cola, Consigliere speciale, Ufficio del Vice Direttore Generale, Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO)

Commenti finali

"All'indomani di HIII sarà fondamentale per UN Habitat includere sindacati e lavoratori nel sistema di governance e attuazione allo stesso livello delle parti sociali, delle amministrazioni locali e delle imprese al fine di sostenere l'impegno a costruire città socialmente inclusive. Ad esempio, buone pratiche a livello di governo locale in questo senso esistono già in Svezia e Danimarca. Assicurare e difendere la partecipazione democratica dei lavoratori e dei sindacati attraverso la legislazione è un passo fondamentale verso la costruzione di città inclusive".

Riferimenti geografici


Il(la) Traduttore(trice) Volontario(a) per il diritto alla casa senza frontiere dell’IAI che ha collaborato con la traduzione di questo testo è

Giovanna Liberotti

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