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Dale Farm si prepara a combattere lo sgombero

Di Grattan Puxon, Gennaio 2009

I residenti di Dale Farm hanno indetto per domenica prossima quello che che si profila come un consiglio di guerra per studiare la possibilità di impugnare una decisione della Corte d'Appello che apre la strada alla distruzione del più grande campo nomadi della Gran Bretagna.

C'erano donne in lacrime ieri quando si è saputo che l'approvazione di un’operazione di sgombero da tre milioni di euro ai danni dei residenti di Dale Farm, da parte del consiglio distrettuale di Basildon, era stata ritenuta perfettamente legittima dai giudici.

Ieri notte i rappresentanti legali della comunità locale attendevano ancora il via libera per la presentazione di una richiesta di appello alla Camera dei Lord. Ma non è sicuro che la suprema corte d'appello del Regno Unito concederà un’udienza.

La possibilità di appellarsi alla Corte europea dei diritti dell'uomo è stata presa in considerazione, ma visti i tempi di attesa previsti (due anni), sembra improbabile che i giudici inglesi "congelino" l'esecuzione del piano di sgombero di Basildon in attesa di un suo pronunciamento.

Il problema più immediato è quello dei senza tetto, visto che per le 90 famiglie che ora occupano la zona non autorizzata di Dale Farm non è prevista alcuna sistemazione alternativa. Oggi (23 gennaio) Kathleen McCarthy, vicepresidente della Dale Farm Housing Association, presenterà, a nome dei circa 300 residenti coinvolti, una domanda collettiva di iscrizione alle liste dei senza fissa dimora.

La prossima settimana, decine di altri residenti presenteranno la stessa domanda al consiglio distrettuale di Basildon. Il presidente del consiglio distrettuale, Malcolm Buckley, ha riconosciuto che il consiglio distrettuale di Basildon ha l'obbligo di provvedere un alloggio a tutti i nuovi iscritti alle liste.

L'approvazione di tutte le domande potrebbe richiedere qualche settimana. Occorre in ogni caso tenere presente che l'anno scorso un'altra domanda collettiva fu respinta, negando una sistemazione alternativa a quasi una trentina di famiglie, colpevoli secondo le autorità di avere consapevolmente provocato la perdita della propria dimora.

Ma il consiglio distrettuale di Basildon, avendo dichiarato ai giudici della Corte d’Appello che adempirà ai propri obblighi nei confronti dei senza tetto, sarà tenuto a dimostrare la gestione rigorosa di ogni singola fase del processo. In caso contrario, si esporrà al rischio di un nuovo appello.

Gli uomini di Dale Farm hanno deciso che nessuno abbandonerà la propria casa senza opporre resistenza. Ma se saranno costretti, hanno già stabilito che si trasferiranno in un altro terreno di proprietà della comunità, sito nelle vicinanze ed attualmente utilizzato per il pascolo dei cavalli.

"Possiamo accamparci legalmente in quest’area per un mese", ha dichiarato Richard Sheridan, presidente della Dale Farm Housing Association e del Gypsy Council. "In questo modo il consiglio distrettuale dovrà affrontare un’altra lunga battaglia legale per sgomberarci."

È prevista, nell'immediato futuro, una serie di incontri con funzionari di polizia e ufficiali del consiglio distrettuale per discutere l’evacuazione di bambini e infermi prima dell'arrivo a Dale Farm dei primi mezzi pesanti. I rappresentanti della comunità locale, col sostegno dell'Essex Fire & Rescue Service, insisteranno affinché i regolamenti in materia di sanità e sicurezza siano rigorosamente applicati.

Il Gypsy Council ha prove documentarie che i dipendenti della Constant & Co., ingaggiata dalle autorità di Basildon per l'esecuzione di sgomberi precedenti, hanno spesso ignorato le norme di sicurezza ed hanno agito con brutalità nei confronti di donne e bambini, dando fuoco ad alcuni camper e arbitrariamente rimuovendo gli effetti personali degli sgomberati.