Diritto all’alloggio : decisione fondamentale del Consiglio dell’Europa
Il Comitato Europeo per i Diritti Sociali (CEDS), l’organo del Consiglio d’Europa mirato a controllare l’attuazione degli impegni elencati nella Carta Sociale Europea, ha reso nota oggi una decisione riguardante la violazione della Carta da parte della Francia nell’ambito del diritto all’alloggio. Per il Consiglio d’Europa, il pieno esercizio dei diritti è lo strumento di valutazione dell’azione pubblica, che definisce le norme qualitative delle politiche pubbliche. Questa decisione fornisce una giurisprudenza utile ai tribunali locali, agli altri Paesi e a livello internazionale. Costituisce un passo in più verso un’Europa più sociale.
Federazione Europea delle Associazioni Nazionali per i Senzatetto
L’articolo 31 della Carta Sociale Europea, modificata nel 1996, si riferisce al diritto all’alloggio e stipula: “Al fine di assicurare l’applicazione effettiva del diritto all’alloggio, le Parti si impegnano a prendere misure volte a:PRESS RELEASE
- favorire l’accesso ad un alloggio accettabile;
- prevenire e ridurre la mancanza di alloggio in vista di una progressiva eliminazione;
- rendere il costo dell’alloggio accessibile a chi non dispone delle risorse necessarie”.
Il CEDS ha stipulato che la Francia non rispettava l’articolo 31 in sei diversi punti, compresa un’applicazione non soddisfacente o il mancato avanzamento nell’applicazione di misure già esistenti che riguardano: l’alloggio non dignitoso, la prevenzione delle esclusioni, la riduzione del numero di persone senzatetto; l’offerta di case popolari accessibili ai più poveri; il sistema di concessione delle case popolari e la discriminazione nei confronti di “Gente del viaggio”. In particolare, il CEDS ha riscontrato “un'insufficienza nell’utilizzo di provvedimenti attualmente esistenti mirati a ridurre il numero di senzatetto, sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo”. Nel novembre 2006, la FEANTSA ha lanciato un reclamo collettivo denunciando soprattutto che, nonstante l’adozione di leggi e di politiche ambiziose in materia, la Francia non garantisce l’attuazione effettiva del diritto all’alloggio per tutti, e in particolare per i più vulnerabili. Sebbene il diritto all’alloggio sia riconosciuto da strumenti internazionali ampiamente ratificati, nonché dalle legislazioni nazionali dei diversi stati europei, la sua applicazione concreta resta insoddisfacente in diversi Paesi.
La FEANTSA sottolinea che la decisione del CEDS è molto importante perché affronta e spiega una serie di elementi fondamentali riguardanti gli obblighi degli Stati in termini di promozione e applicazione del diritto all’alloggio. Questa decisione contribuisce all’elaborazione di norme internazionali in questo settore.
La FEANTSA riconosce che dal novembre 2006 ad oggi la Francia ha adottato diverse iniziative incoraggianti, tra cui la Legge sul Diritto all’Alloggio Opponibile (DALO). Ciò nonostante, sono ancora molti i progressi necessari affinché il diritto all’alloggio sia concretizzato in modo efficace et garantito a tutti.
Per Freek Spinnewijn, direttore della FEANTSA, questa decisione faro riveste un’importanza fondamentale e la FEANTSA prevede di farne uso per incoraggiare altri Stati europei a garantire il diritto all’alloggio per tutti. Le politiche dovrebbero essere designate innanzitutto per i più vulnerabili.
Nota per gli editori: la FEANTSA è la Federazione Europea delle Associazioni Nazionali che si occupano dei Senzatetto.
Fondata nel 1989, comprende oggi più di 100 organizzazioni che lavorano con le persone senza fissa dimora in circa 30 diversi paesi europei, e che forniscono una vasta gamma di servizi, relativi soprattutto all’alloggio, alla sanità e all’assistenza nel trovare un lavoro.
La FEANTSA e i suoi mebri ritengono che questa decisione possa favorire una comprensione comune del diritto all’alloggio nonché un’attuazione dei relativi diritti da parte degli stati europei. Le conclusioni del CESR devono pemettere di avviare un radicale cambiamneto non solo in Francia, ma anche in Europa.
Per maggiori informazioni, vi invitiamo a consultare il sito Internet della FEANTSA, il sito Internet del Consiglio d’Europa o a contattare
Elementi di Riferimento
Sistema di reclami collettivi: al fine di migliorare l’applicazione effettiva dei diritti sociali garantiti dalla Carta (STE n.158 e Carta sociale europea modificata n.163), è stato ratificato un protocollo aggiuntivo che prevede un meccanismo di reclami collettivi (STE n.158 del 1995). Il protocollo prevede la partecipazione di operatori non statali, comprese organizzazioni internazionali non governative. La particolarità di questo sistema è che non permette soltanto di rimettere in discussione una legge, ma anche l’insieme delle politiche governative in un settore specifico. Questo meccanismo è valido se uno Stato ha ratificato sia gli articoli in questione della Carta, sia il protocollo sui reclami collettivi (informazioni relative alle ratifiche e alle disposizioni accettate disponibili sul sito del Consiglio d’Europa). Procedura: in seguito alla presentazione di un reclamo collettivo da parte di un’organizzazione abilitata, questo viene esaminato dal Comitato Europeo dei Diritti Sociali (CEDS) che ne dichiara l’accettabilità solo nel caso in cui le esigenze di forma siano rispettate. La missione del Comitato consiste nel giudicare l’applicazione del diritto nella pratica degli Stati coinvolti nella Carta Sociale Europea attraverso i rapporti nazionali e il sistema di reclami collettivi. Si pronuncia inoltre sulla fondatezza del reclamo e trasmette la sua decisione alle parti in causa e al Comitato dei Ministri in un rapporto che sarà reso pubblico entro i quattro mesi successivi. In base al rapporto del Comitato europeo dei Diritti Sociali, il Comitato dei Ministri adotta una risoluzione.
FEANTSA Vs Francia: l’accesso ad un alloggio dignitoso rappresenta una condizione preliminare nell’esercizio di altri diritti fondamentali e alla partecipazione individuale alla vita della società. Mentre l’accesso all’alloggio diventa sempre più problematico per un numero crescente di famiglie e il dibattito sul diritto opponibile all’alloggio è all’ordine del giorno in diversi paesi europei, la FEANTSA ha considerato opportuno potenziare e completare il proprio sostegno a favore del diritto all’alloggio attivando il meccanismo di reclami collettivi, svolgendo così un ruolo attivo nell’evoluzione della giurisprudenza (e delle norme) internazionale in questo settore. Argomentazioni principali: negli ultimi trent’anni, la qualità e le condizioni in termini di alloggio per la maggior parte della popolazione sono migliorate in Francia, paese che ha inoltre adottato un certo numero di leggi e politiche ambiziose in questo settore. Tuttavia, secondo la FEANTSA, la realtà dimostra che nonostante queste misure, la Francia non garantisce l’applicazione effettiva del diritto all’alloggio per tutti e in particolare ai più vulnerabili. Il reclamo della FEANTSA analizza in dettaglio la situazione attuale in Francia per quanto riguarda gli obblighi internazionali, la legislazione interna, le politiche pubbliche esistenti e le statistiche provenienti sia da fonti ufficiali che da fonti indipendenti. La FEANTSA ha scelto di adottare una strategia trasversale sui i punti più particolari, oltre che sui grandi orientamenti (vedi tutti i documenti relativi al reclamo collettivo).
Conclusioni del CEDS: per quanto riguarda il reclamo FEANTSA contro Francia, il CEDS ha concluso all’unanimità che si è in presenza di una violazione di tutti i paragrafi dell’articolo 31 a causa:
- “ (...) di un progresso insufficiente riguardo l’eliminazione di ambienti in condizioni inaccettabili e la mancanza di infrastrutture adeguate per molte famiglie;
- (...) dell’attuazione non soddisfacente della legislazione in materia di prevenzione degli sfratti e la mancanza di dispositivi volti a proporre soluzioni di alloggio alternativo per le famiglie sfrattate;
- (...) dell’insufficienza dei provvedimenti già esistenti per ridurre il numero di senzatetto da un punto di visto sia qualitativo che quantitativo;
- (...) di un’offerta insufficiente di case popolari accessibili ai meno abbienti;
- (...) del mal funzionamento del sistema di assegnazione delle case popolari e delle relative vie di ricorso;
- (...) dell’insufficiente applicazione della legislazione relativa ai centri d’accoglienza per la “gente del viaggio”. [Combinato all'articolo E].
Per un quadro generale dei principali elementi di questa decisione, consultare la nota della FEANTSA a tale proposito, disponibile nella sezione del nostro sito dedicata al reclamo collettivo 39/2006.
Anche il Rapporto al Comitato dei Ministri è disponibile sul sito Internet del Consiglio d’Europa.