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Mali: marcia contro gli sfratti e per esigere giustizia

Mali: marcia contro gli sfratti e per esigere giustizia

Marcia della UACDDDD contro gli sfratti (Bamako, 14 marzo 2012)

Un migliaio di persone della UACDDDD (Unione delle Associazioni e dei Coordinamenti delle Associazioni per lo Sviluppo e la Difesa dei Diritti dei Deboli) ha imanifestato lo scorso 13 marzo di fronte llla residenza del premier per denunciare l'accaparramento delle terre e la speculazione fondiaria. È stata presentata una dichiarazione al Ministro dell'Ambiente Tiémoko Sangaré. Fra un mese ci sarà un altro incontro per avere le risposte che il governo si è impegnato a dare. 

La crisi fondiaria dovrebbe davvero allarmare le autorità nel nostro paese. In effetti, dopo un'assemblea generale ed una conferenza stampa, sabato scorso, gli sfrattati hanno mobilitato circa un migliaio di persone, determinate farla finita, ieri, nel corso della marcia, con gli speculatori dei terreni, dei lotti, delle case e delle altre concessioni, se è il caso anche con i governatori, i prefetti e i sindaci.

Mali: marcia contro gli sfratti e per esigere giustizia

Marcia della UACDDDD contro gli sfratti (Bamako, 14 marzo 2012)

“Non toccare la mia terra, la mia casa, il mio orto, il mio cimitero, il mio spazio di riposo” erano gli slogan mostrati sugli striscioni e sui cartelloni dai manifestanti della UACDDDD. La marcia si è svolta dalla Borsa del lavoro fino alla Città amministrativa.

L'UACDDD aveva mobilitato un numero impressionante di militanti venuti da diverse regioni per difendere le ingiustizie subite nel settore fondiario. Per questo, governatori, prefetti, sindaci e giudici disonesti e corrotti sono stati contestati durante tutta la manifestazione. I manifestanti hanno inoltre citato delle società (Gdcm, Cifma, Ben Sukala, Malibya) che hanno contribuito alla loro spoliazione ed alla loro povertà. Arrivati al Municipio, i manifestanti sono stati fermati dalla polizia che ha richiesto una delegazione di 10 membri.

Mali: marcia contro gli sfratti e per esigere giustizia

Marcia della UACDDDD contro gli sfratti (Bamako, 14 marzo 2012)

L'UACDDDD ha designato 10 membri dell'ufficio, tra cui il presidente Soungalo Koné, il segretario generale Famory Kassimoko e la presidentessa delle donne, Fatimata Bagayoko. È così che i 10 delegati e la stampa si sono ritrovati nell'ufficio del Ministro dell'Ambiente, Tiémoko Sangaré, in compagnia del Ministro Delegato presso il Ministero dell'Amministrazione Territoriale e delle Collettività Locali, incaricato della decentralizzazione, David Sagara.

I militanti dell'Unione hanno esposto i problemi che avevano dato spunto a marce, forum, incontri, sit-in, senza risolvere la situazione, malgrado la creazione di una commissione ad hoc. Hanno richiesto al ministro di dare una risposta chiara alle loro lamentele, altrimenti, hanno minacciato, sarebbero stati pronti ad organizzare un sit-in di fronte alla Città amministrativa.

Mali: marcia contro gli sfratti e per esigere giustizia

Marcia della UACDDDD contro gli sfratti (Bamako, 14 marzo 2012)

Tiémoko Sangaré ha fatto appello alla loro comprensione dichiarando che se un “maliano ha un problema, diventa un problema di tutti i maliani”. Ciò per dire che il governo è sensibile alle loro lamentele. Tuttavia, ha detto loro il ministro, non era abilitato a dar loro una risposta, senza prima aver consultato il Primo ministro ed i suoi omologhi implicati nella faccenda.

La reazione dei delegati è stata immediata. Infatti, hanno subito rifiutato la proposta del ministro di andare di fronte ai militanti per comunicare loro che il governo non può dargli la risposta. Hanno subito espresso la loro esasperazione denunciando gli impiegati corrotti che contribuiscono a falsificare i documenti per espropriare le loro terre.

Mali: marcia contro gli sfratti e per esigere giustizia

Marcia della UACDDDD contro gli sfratti (Bamako, 14 marzo 2012)

È per questo motivo che i delegati hanno chiesto al ministro di uscire dal suo ufficio per parlare con militanti fermi con i loro cartelloni di fronte all'entrata della Città amministrativa scandendo slogan.

Il ministro dell'Ambiente e del risanamento Tiémoko Sangaré ha infine accettato la loro proposta di dialogare con i manifestanti dopo aver fatto appello, ancora una volta, alla loro pazienza ed aver raccomandato di lasciargli il tempo di consultarsi. In seguito i due ministri sono usciti dalla Città amministrativa e, di fronte ai manifestanti, Tiémoko Sangaré, a nome del Primo ministro, ha chiesto loro di concedergli un mese per studiare bene la faccenda al fine di trovare una soluzione. Ha dichiarato: “Verranno prese tutte le misure per poter risolvere il problema. A nome del Premier, vi chiedo un mese, vi chiedo di accettare”. Dopo qualche reazione di disappunto hanno sottolineato le parole del ministro dell'Ambiente. Visibilmente soddisfatti e sorridenti, come se avessero appena disinnescato una bomba, i ministri sono tornati all'interno della Città amministrativa.

Mali: marcia contro gli sfratti e per esigere giustizia

Marcia della UACDDDD contro gli sfratti (Bamako, 14 marzo 2012)

In seguito è stato chiesto ai manifestanti di non disperdersi e di incontrarsi a lato del cavalcavia. In questo preciso luogo, il segretario generale della UACDDDD, Massa Koné, ha sostenuto che hanno chiesto un mese e che loro avevano accettato perché si trattava di una questione di principio. In un mese, ha precisato, li prenderanno in parola ed esigeranno dei risultati. Ha indicato che i membri dell'ufficio si riuniranno immediatamente per studiare la procedura da seguire. Ha in seguito chiesto ad ognuno di tornare dalle proprie famiglie, evitando tuttavia di pronunciare la parola 'casa', in quanto gli sfrattati avevano appena risposto a Sangaré che non ne avevano una.

 

Leggere la Dichiarazione della UACDDDD al Primo ministro del Mali (13 marzo 2012)

Leggere Promemoria controversie fondiarie del Mali (marzo 2012)

Riferimenti geografici


Il(la) Traduttore(trice) Volontario(a) per il diritto alla casa senza frontiere dell’IAI che ha collaborato con la traduzione di questo testo è

Roberta Papaleo

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