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Buenos Aires: La casa è un diritto, non un affare

Organizzazioni della Sociedad Civil autoconvocate in Carlos Pelegrini 211 hanno raccolto già più di 3000 firme nella “semana del acampe” saranno presenti dal 12 fino al 16 maggio 2008 24 ore su 24. (ossia 120 ore senza sosta) aspettando una risposta positiva per la messa in atto di progetti per una casa degna, città autonoma di Buenos Aires.

Denunciamo la grave situazione nella quale ci troviamo dovuta alla mancanza di attuazione della legge 341 e la sua modifica 964 da parte dell’Istituto della Casa della città di Buenos Aires (IVC).

Che fosse sanzionata nell’anno 2000 con lo scopo di permettere ai vicini della città organizzati collettivamente o individualmente, che fossero in condizioni di emergenza riguardo alla casa, l’accesso ai crediti per la realizzazione delle proprie abitazioni uniche e definitive.

Dalla sua sanzione, la città non ha mai impiegato i fondi necessari per poter portare realmente a buon fine l’operazione, infatti man mano che aumentava il numero degli iscritti al Programma di Autogestione per lo sviluppo dell’habitat popolare (PADHP)- il quale prima del nuovo regolamento della legge approvata dall’atto di direzione del 23 di ottobre del 2006 si chiamerà Programma di Autogestione delle Abitazioni (PAV)- e nelle liste di credito individuale, i preventivi elevati alla legislatura della città per far fronte agli esercizi entranti, andavano diminuendo. Questa situazione portò alla condizione attuale nella quale sono più di 400 le organizzazioni iscritte per la domanda dei crediti, più di 8000 le famiglie e che in 8 anni di vigenza della legge sono stati realizzati solo 5 progetti che non arrivano a coprire il deficit della casa di 350 famiglie. Bisogna ricordare che il 31 di ottobre dell’anno 2005 l’operazione fu chiusa arbitrariamente- dato che è una legge e non si trova derogata- non permettendo l’iscrizione di nuove entità, né la presentazione di inizio dei progetti delle organizzazioni già iscritte, inoltre che, dal cambiamento del regolamento, la autogestione rimase solamente nel nome del programma, perché a partire da quel momento il poco che si è potuto rendere effettivo fu l’acquisto di 13 terreni che da più di 18 mesi sono senza potere e nemmeno avanzano nella tappa amministrativa e di presentazione dei piani, dato che adesso l’Istituto è proprietario dei terreni e non ha effettuato ancora i tramiti che gli competono.

Durante questi 8 anni sono stati messi in atto 32 cantieri che non hanno potuto terminarsi nel tempo e nella forma delle pianificazioni richieste dal IVC per mancanza di fondi, i quali si suppone che nel momento del conferimento dei crediti dovevano stare a disposizione delle entità nella loro totalità, cosa che non successe mai dato che non ci fu mai previsione da parte dell’Esecutivo, il cui fatto segnala la mancanza dell’adempimento dei doveri di funzionario pubblico.

Inoltre sono stati comprati 62 terreni, anche questi con un credito già concesso alle organizzazioni e anche ovviamente senza poter iniziare i lavori dato che nemmeno il governo della città aveva previsto la disponibilità dei fondi per poter portare avanti le costruzioni. Per questa ragione, la gestione anteriore- non per essere gentili, ma per convenienza politica- prima di abbandonare il progetto cominciò le pratiche con la Subsecretaría del Desarrollo Urbano e Vivienda de la Nación per riuscire ad avere fondi da impiegare in questi progetti che contavano già con il terreno acquistato- suggestivamente oggi l’ex presidente dell’IVC è colui che maneggia questi fondi dalla Direzione Nazionale della Inclusión Habitacional e Urbanismo de Nación - la suddetta petizione fu effettuata il 24 aprile 2007 e fino a quella data non furono mai destinati dei fondi da impiegare a questi progetti. Di fronte alla richiesta di spiegazioni in merito alla mancata risposta riguardo i fondi, dalla Nación risposero per iscritto che “di fronte al cambiamento di autorità del Governo della città autonoma di Buenos Aires, la nuova gestione dell’Istituto della Casa della città non ha presentato al giorno d’oggi nessun elemento per la prosecuzione della gestione del tramite, essendo il requisito indispensabile per la pratica del finanziamento dei progetti menzionati (non obiezione finanziaria)”. I suddetti fondi sono in carattere di sussidio per la città di Buenos Aires, dovendo questa complementare la cifra con fondi propri, i quali non sono mai stati previsti nei suoi preventivi annuali, negando così la possibilità di proporzionare soluzioni abitative per più di 1500 famiglie.

Deplorevolmente il problema non è solo questo, il più grave di tutti è che dall’assunzione della nuova amministrazione, non solo continua con la stessa attività delle gestioni anteriori, ma in più affermano riguardo al preventivo concesso per quest’anno di 35 milioni di pesos (19 per crediti individuali e 16 milioni per l’operazione collettiva, deciso in forma unilaterale e arbitraria dal IVC) saranno destinati solamente al culmine di alcuni dei lavori in marcia, che basterebbero per terminare non più di 8, non potendo proseguire in questo modo con gli altri 32 cantieri aperti, né se ne apriranno degli altri e nemmeno si acquisteranno nuovi terreni per le più di 290 organizzazioni che con il trascorrere del tempo si vedono i prezzi della terra nella città in costante aumento e si fa sempre più lontana la possibilità di poter acquisire i terreni contando solamente con il 20% del totale dei crediti degli associati per poter rendere realizzabile il progetto, i quali sono di 97.500 pesos per gruppo familiare e in aggiunta dobbiamo tener presente l’acquisto del terreno, il pagamento delle costruzioni e i servizi professionali utilizzati.

Portarlo a buon fine è possibile, di fatti esistono 5 esempi, ma non è un affare e per questo c’è poco interesse che funzioni realmente. Ma c’è di più, quando possiamo portare a termine i nostri progetti con queste cifre, loro nelle operazioni nelle quali costruiscono e contrattano mediante licitazioni mettono nei plichi che sono necessari per la realizzazione dei progetti per affrontare 150.000 pesos solo per la costruzione (dato che le terre non sono acquistate con quei fondi), secondo quello che ha detto il presidente dell’IVC Ing. Roberto Apelbaum il giorno lunedì 5 Maggio 2008 nella legislatura della città riguardo i crediti che saranno concessi ai beneficiari del Programma Casa Amarilla . Ma c’è di più, i suddetti furono riprodotti in una convocazione che gli fece la legislatura al funzionario alla radice del fatto che il IVC sollecita che si modifichi la legge 1251, legge per la quale si diede origine al IVC e gli si concedettero le competenze. Nello stesso discorso fece intendere che, oltre a sollecitare la cessione delle operazioni delle diverse ville, stabilimenti e nuclei abitativi transitori che possiede la parte sud della città ( Villa 20,19,17,15,13 bis,3,6,1-11-14 y N.H.T . Zavaleta) quello che svuoterebbe di fondi l’IVC per questo esercizio in corso già che sarebbe ceduto unitamente con le competenze, 200 milioni di pesos e bisogna considerare che per tutto l’anno gli furono concessi 417 milioni, dei quali ovviamente bisogna scontare gli stipendi dell’organismo, tema che fu già riflesso dai mezzi di comunicazione dove si diede a conoscenza inoltre il fatto della creazione del doppio delle gerenze che aveva l’Istituto fino a quella data e pertanto la quantità di stipendi che furono duplicati e triplicati in questa situazione, situazione che non fu contemplata nel momento in cui la legislatura ebbe votato il preventivo per questo esercizio e che ovviamente devono scontare dai programmi; modificherebbero alcune delle competenze e funzioni per il futuro dell’organismo, il quale lo porterebbe a comportarsi quasi come lo facesse la banca privata, tagliando fuori la grande maggioranza dei cittadini di classe media e bassa con problemi abitativi

  1. Apertura del Programma
  2. Acquisto di terreni
  3. Cessione del Titolo di proprietà dei 13 terreni che sono a nome dell’IVC alle organizzazioni
  4. Pagamento delle Certificazioni dei lavori che sono già in marcia e che non rientrano nei 19 scelti dai funzionari
  5. Inizio dei lavori
  6. Assegnazione effettiva dei crediti individuali
  7. Attivazione del Programma di Vivienda Transitoria
  8. Effettivo funzionamento della Banca degli immobili

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