Zimbabwe: rilancio della Campagna Sfratti Zero due anni dopo l’Operazione Murambatsvina
Elemento essenziale è la solidarietà internazionale, ed è per questo che l’Alleanza Internazionale degli Abitanti, unitamente al CHRA e con l’obiettivo di un miglior coordinamento con gli altri netwwork internazionali, ha rilanciato la campagna ‘Sfratti Zero!’
Nel maggio 2005 il regime di Mugabe ha intrapreso l’ormai tristemente nota Operazione Murambatsvina (OM)
. Con l’inizio dell’inverno, sono stati inesorabilmente distrutti due aspetti fondamentali della vita di ogni persona: abitazione e sostentamento. Insieme all’OM, è stata anche lanciata l’Operazione ‘Restaurare l’Ordine’ volta a criminalizzare il settore informale. In una sola mossa, lo stato ha privato migliaia di cittadini industriosi e rispettosi della legge, di casa e reddito.
Queste due politiche hanno rappresentato un completo rovesciamento di quelle istituite dallo stesso regime nei primi anni novanta, quando vennero allentati i regolamenti urbani che controllano il settore edilizio, gli ambulanti e le piccole imprese. All’epoca tali politiche furono ampiamente accolte e adottate dai residenti, si sviluppò un importante boom nell’edilizia privata e un incremento nel numero di piccoli negozi, piccole fabbriche e del commercio informale.
Ad ogni modo, per il 2005, l’economia del paese era in caduta libera e il regime, costretto ad affrontare una crescente opposizione nelle aree urbane, cercava di impoverire i residenti nel tentativo di sedare sul nascere possibili rivolte. L’avversione dello Zanu-pf all’urbanizzazione è ben nota. Murambatsvina è stato un atto barbarico perpetrato da un regime illegittimo, che non ha altro che disprezzo nei confronti della nostra gente; un regime che usa la paura e la violenza per mantenere il potere.
Il Rapporto ONU-Habitat
della Dottoressa Tibaijuka ha messo in luce che 700mila persone sono state lasciate senza tetto e bisognose di aiuti alimentari, mentre altre 2 milioni e mezzo sono state allontanate. Dove sono ora e come sono state risarcite per le sofferenze subite?
Nonostante la quantità di parole spese nella cosiddetta Operazione Garikayi, il regime non ha fatto nulla per alleviare le loro condizioni.
Il Rapporto di Amnesty International dell’agosto 2006
ha mostrato che, contrariamente alle dichiarazioni del regime, solamente 3.325 case sono state costruite. Più di 90 mila case sono state distrutte nel corso dell’Operazione Murabatsvina. Da allora le costruzioni sono bloccate e le poche case costruite restano senza servizi. Centinaia di residenti disperati sono forzati all’occupazione abusiva lungo il fiume Mukuvisi, vicino a Glen Norah C, alla periferia di Glen View 1 o ovunque riescano a trovare un luogo nascosto e lontano dallo sguardo della ZRP. Migliaia ancora continuano a soffrire nel degrado dei campi a Caledonia e Hopley.
L’allocazione di stand commerciali e residenziali continua ad essere portata avanti in maniera parziale, favorendo i membri dello ZANU-PF.
Due anni dopo, questa emergenza viene nuovamente enfatizzata
Proteste e repressione si susseguono. L’11 marzo 2007, la polizia zimbabweana ha fermato oltre 30 civili e leader politici durante un incontro di preghiera. Molti dei fermati sono stati brutalmente picchiati. Tra gli arrestati Mike Davies, presidente della Combined Harare Residents Association, Madock Chivasa, portavoce della National Constitutional Assembly e Gladys Hlatswayo, funzionaria del settore informazione della Crisis Coalition, tutte personalità attive nella lotta per fermare e trovare soluzioni alla violazione dei diritti perpetrati dal governo dello Zimbabwe, in particolare con l’Operazione Murambatsvina.
Durante la presentazione della Seconda Relazione del Gruppo Consultivo sullo Sfratto Forzato
al Governing Council di ONU-Habitat (Nairobi, Aprile 2007), la comunità internazionale ha, nonostante le rimostranze del governo dello Zimbabwe, mostrato un chiaro accordo per la nuova missione ufficiale.
Inoltre, il Centro per i diritti all’abitazione e dello sfratto (Centre on Housing Rights and Evictions), gli Avvocati zimbabweani per i diritti umani e l’osservatorio ‘Zimbabwe Watch’ si rivolgono in modo particolare ai 15 membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU
, vale a dire Belgio, Cina, Francia, Ghana, Indonesia, Italia, Panama, Perù, Qatar, Repubblica del Congo, Russia, Slovacchia, Sudafrica, Regno Unito e Stati Uniti, per portare il problema al cospetto della Corte Internazionale.
Nel frattempo la Combined Harare Residents Associations
(CHRA) sta documentando episodi di corruzione da usare in azioni legali quando la nazione rientrerà nella legalità e nel rispetto per i suoi cittadini. Incoraggiano i cittadini a riferire presunti episodi di corruzione e parzialità continuando ad appoggiare i residenti nella lotta per i diritti, così come nel sollecitare l’ottenimento di servizi municipali accessibili e di qualità.
Una solida base per non perdere la speranza.
Rilancio dell’Appello ‘Ristabilire il diritto alla casa in Zimbabwe’
Elemento essenziale è la solidarietà internazionale, ed è per questo che l’Alleanza Internazionale degli Abitanti, unitamente al CHRA e con l’obiettivo di un miglior coordinamento con gli altri netwwork internazionali, ha rilanciato la campagna ‘Sfratti Zero!’.
In particolare, si sollecitano la comunità internazionale, l’Unione Europea e il governo del Sudafrica a fare pressione perché il regime di Mugabe ammetta i propri crimini e si apra un vero dialogo con tutta la popolazione, così che il nostro amato Zimbabwe possa uscire dall’oscurità che ha caratterizzato gli ultimi anni e andare verso un futuro più luminoso.
Qualunque futuro governo legittimo si troverà di fronte all’impegnativo compito di pulizia radicale, causato dall’attuale regime. Dovrà assicurarsi che le vittime delle brutali politiche del regime vengano ricompensate per le sofferenze subite e che siano promosse politiche contro la povertà e in favore della giustizia, per sanare la nazione.
Non c’è molto che si possa fare per il momento, ma un giorno la giustizia sarà alla portata di tutti i cittadini.
Firma adesso per fermare gli sfratti e ripristinare il diritto all’abitazione in Zimbabwe!
La tua protesta arriverà immediatamente all’email di tutte le controparti.
Relazione Esecutivo ONU sulla missione di indagine sui fatti in Zimbabwe
Sfratto forzato – Verso la soluzione: Secondo Rapporto del Comitato Consultivo ONU-Habitat sugli sfratti forzati
COHRE Rapporto Ombra alla Commissione africana dei diritti dell’uomo e dei popoli riguardo allo sfratto forzato e all’operazione Murambatsvina
Campagna Internazionale
Aggiornamento quotidiano della situazione nello Zimbabwe