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Ayazma, Istanbul: la tenda della solidarietà aspetta una soluzione dopo la demolizione

La mattina del 13 novembre 2008, le guardie comunali del quartiere di Kucukcekmece, accompagnate dalla polizia, hanno fatto irruzione ad Ayazma smantellando con la forza, mandando in pezzi e demolendo completamente le capanne e le tende di diciotto famiglie, ex-inquilini dell’area prima dell'avvio del processo di trasformazione urbana.

Le famiglie vivevano in quest’area dagli anni ’90. Principalmente di etnia curda, provenivano dalla Turchia orientale o sud-orientale, spinte sia dalla migrazione interna, innescata dalla pressione dello stato e dalla violazione dei diritti umani, sia dalla speranza di trovare lavoro in città. Le loro strade si erano incrociate ad Ayazma, così come poi il loro destino! Quando l’area è stata interessata dal processo di trasformazione urbana, ai proprietari delle baracche dello slum è stato riconosciutotitolo e hanno ricevuto degli appartamenti nei complessi di edilizia popolare nelle vicinanze, con la possibilità di un pagamento a lungo termine.

Ciononostante, il sindaco di Kucukcekmece, Aziz Yeniaym, dimenticando le promesse fatte di offrire la stessa opportunità agli inquilini, ha avviato lo sfratto della popolazione in affitto subito dopo che i proprietari hanno firmato gli obblighi contrattuali.

Ad Ayazma c'erano circa 200 inquilini, che non hanno avuto altra scelta se non lasciare l’area. D’altra parte, le 18 famiglie, non avendo un posto dove andare e i mezzi per potersi permettere un affitto fuori da Ayazma, dove i costi sono molto bassi, sono rimaste nelle desertiche vicinanze fino al novembre 2007.

Era quasi l’alba quando la polizia ha fatto irruzione e i bulldozer hanno iniziato a demolire le case mentre la gente era ancora dentro che dormiva!

E così 18 famiglie sono state lasciate in mezzo a una strada! Ma non si sono arrese, hanno costruito delle case usando dei cartoni e delle tende: hanno preferito rimanere in zona chiedendo al sindaco di mantenere le promesse fatte.

Quasi un anno dopo,vengono lasciate ancora per strada, questa volta in condizioni peggiori perché le forze armate non hanno lasciato una sola tavola o un pezzo di legno, demolendo completamente ogni possibile elemento per costruire qualcosa.

Ma non importa, le famiglie sono decise a non lasciare la zona finché il sindaco non avrà mantenuto le sue promesse. Quando sono iniziate le trattative, subito dopo le demolizioni, Aziz Yeniay ha ribadito che .manterrà la parola data una volta tornato da Ankara, dove avrebbe affrontato la questione col Primo Ministro. Ma si tratta di una dichiarazione non ancora ufficiale.

Le famiglie restano quindi in attesa assieme a i difensori dei diritti umani,agli attivisti e all'ONG locale Platform, aspettando che il sindaco torni da Ankara con buone notizie per gli inquilini. Nel frattempo, un gruppo di giovani urbanisti chiamato Gruppo IMECE, che ha recentemente vinto il premio della Camera degli Architetti di Istanbul con il documentario 'Migration’ – uno splendido film sulla trasformazione di un altro quartiere di Istanbul, Basbuyuk – ha usato il ricavato per una grande tenda ammobiliata dove le famiglie, per il momento, possono cucinare e alloggiare.

La solidarietà nei confronti degli abitanti di Ayazma così come le visite in questo quartiere continuano.

Nella città di Ankara, gli abitanti di Dikmen Valley, un’altra zona soggetta a trasformazione urbana, hanno acceso delle fiaccole la notte scorsa, in segno di solidarietà verso gli abitanti di Ayazma.