Ripensare la solidarietà Trans-Europea per la casa la città
Il 26 e 27 aprile si è tenuto a Wuppertal, in Germania, un incontro organizzato dalla fondazione Rosa Luxemburg, in cui attivisti internazionali hanno condiviso le loro esperienze di lotta e di organizzazione.
Nella sera del 24 e 25 ci sono stati incontri con attivisti e rappresentanti di varie reti, organizzazioni e movimenti che si battono per il diritto alla casa e alla città, per discutere un migliore coordinamento di azioni concrete di solidarietà in Europa contro l’attacco delle politiche di austerità.
Per:
Attivisti, gruppi e reti impegnati per il diritto sociale alla casa, al territorio e alla città
Associazioni di inquilini e di abitanti
Coalizioni per il diritto alla città e reti anti-austerità
In Europa ed oltre
Mercoledì, 8 maggio 2013
Dagli incontri in Germania:
Breve resoconto sulle proposte per il coordinamento delle azioni e della mobilitazione
Cari compagni, cari amici,
Alla fine di aprile alcuni attivisti provenienti da associazioni di inquilini, movimenti urbani locali, reti internazionali di ricercatori attivistidel diritto alla casa, si sono riuniti ad Essen e Wuppertal (Germania) per incontri interni e pubblici. Lì abbiamo discusso sulle ragioni e sui possibili compiti della cooperazione solidale internazionale nel campo della casa e della città, sottoposte agli obblighi della finanziarizzazione e della crisi, dei regimi di austerità e delle trasformazioni urbanistiche. Noi partecipanti, provenienti da Barcellona, Berlino, Amburgo, Istanbul, Londra, Madrid, Padova, Parigi, Pescara, distretto di Ruhr, Rotterdam, Santiago, Vienna, abbiamo approfittato di questa occasione per confrontarci su esperienze locali, per delineare problematiche comuni e formulare delle idee per coordinare attività future.
Uno dei più grandi successi degli incontri è stato che attivisti provenienti da diverse città, nazioni, generazioni, professioni e movimenti politici, hanno cominciato a intraprendere un’intensa comunicazione in un’atmosfera di apertura. Abbiamo avviato un ricco dibattito sulla necessità di un’analisi militante del settore immobiliare nell’epoca moderna, segnata dal capitalismo e dalla crisi, sugli orientamenti politici e sugli strumenti per la difesa e per l’affermazione del diritto alla casa a livello nazionale ed europeo, sulle questioni dell’organizzazione in presenza di frammentazioni a livello locale e transnazionale e sul bisogno di solidarietà internazionale grazie ad azioni concrete.
Stiamo ancora lavorando sui resoconti degli incontri e le proposte per un’azione comune.
Per visualizzare i risultati o collaborare ai resoconti, visita il sito:
https://cross_urban.piratenpad.de/results
(per una piena partecipazione è necessario registrarsi con il proprio indirizzo e-mail).
In particolare, vi invitiamo a vedere la mappatura, su cui stiamo lavorando, dei progetti possibili/necessari di ricerca militante e sullo scambio di conoscenze , visitando https://cross_urban.piratenpad.de/mapping-research-projects
Con questa lettera vogliamo anticiparvi alcune idee “urgenti” per un’azione coordinata e una mobilitazione comune nei prossimi uno/due anni. A causa del poco tempo a disposizione, questi idee non sono stati discusse a fondo. Ma riteniamo che sia importante diffondere l’idea ora, in modo che voi ed altri possiate comprenderla e reagire in tempo. Speriamo che questo impulso possa portare ad un processo di miglioramento organizzativo tra gli attivisti e le organizzazioni per il diritto alla casa e alla città in Europa.
Idee per un’azione coordinata trans-europea e la mobilitazione 2013-2014.
Attraverso un processo di aperta collaborazione ed un’azione coordinata speriamo di creare un forte intervento e un’offensiva rivendicativa nei confronti della sfera politica con lo scopo di costringere la classe politica a reagire seriamente. L’iniziativa dovrebbe durare fino alle elezioni del Parlamento Europeo nella primavera 2014.
Questa mobilitazione e queste azioni comuni ecoordinate potrebbero contenere i seguenti punti principali:
A. MOBILITAZIONE/APPELLI
Proponiamo di puntare sull’elaborazione di un numero limitato di rivendicazioni verso i livelli europei, richieste che sono di importanza centrale e di grande urgenza per le condizioni abitative nei paesieuropei.
1. PROPOSTA DI RICHIESTA URGENTE ALLA TROIKA
Come è noto, i cittadini di Spagna, Italia, Irlanda, Portogallo e Grecia sono minacciati duramente dai meccanismi di austerità dell’Euro-Zona, stabiliti in un modo non democratico dalla cosiddetta TROIKA (FMI, BCE, CE) e che sono stati voluti con forza da alcuni dei governi “potenti” dell’UE (non ultima la Germania). Queste misure- fissate principalmente dai cosiddetti “Protocolli di intesa”- comprendono richieste ai governi nazionali che segnano profondamente le condizioni abitative in quei paesi, direttamente (attraverso condizioni legate settore immobiliare) o indirettamente (attraverso misure generali di finanziamento e tagli al bilancio).
Da quando queste nazioni indebitate hanno perso (più o meno) la sovranità di decidere sui loro bilanci e quindi sulle loro politiche abitative, la capacità dei movimenti locali e nazionali di rivendicare politiche abitative soddisfacenti è piuttosto limitata. E’ necessaria la solidarietà internazionale per costringere la Troika a consentire di appoggiare soluzioni abitative sociali nei Paesi colpiti.
Soprattutto in Spagna e Portogallo, i sistemi abitativi ed ipotecari sono crollati totalmente, i pignoramenti hanno causato sfratti di massa. In queste condizioni bisogna discutere come indirizzare le nostre rivendicazioni urgenti direttamente alle istituzioni responsabili (FMI, BCE, CE) e ai paesi che le appoggiano.
Gli sfratti per “ragioni economichei” potrebbero essere bloccati sostenendo la trasformazione delle proprietà immobiliari dei proprietari e delle banche fallite in alloggi sociali in locazione gestiti democraticamente, oltre che richiedendo una maggiore sicurezza abitativa nei Paesi colpiti. Le condizioni del pacchetto “salvataggio” (Protocolli di intesa) dovrebbero essere modificate sulla base di queste rivendicazioni. Invece di trasformare la bancarotta in debito sovrano, questo processo libererà risorse concrete per finanziare politiche abitative sociali.
Se vogliamo elaborare quest’idea, abbiamo innanzitutto bisogno di comprendere a fondo le responsabilità “europee” del disastro abitativo nei paesi colpiti, cioè di analizzare bene sia i fattori delle misure d’austerità europee che causano gli sfratti, sia le soluzioni possibili/cambiamenti a questo livello. Le richieste e i le argomentazioni derivanti, dovrebbero essere annotate su un documento comune, una petizione o una lettera di rivendicazioni indirizzata alle istituzioni responsabili.
2. PROPOSTE DI RICHIESTE rivolte alla Commissione europea e al Parlamento europeo:
Qualcuno ha proposto di centrare il dibattito sulle mobilitazioni per domande politiche all’Unione Europea, tra le quali:
- Salvate le abitazioni delle persone, non le banche! Escludete le spese del bilancio nazionale per le politiche abitative dal “Patto di bilancio europeo”.
- Per fermare gli sfratti introducete standard europei vincolanti per la sicurezza abitativa!
- Fermate il problema dei senzatetto e la mancanza di abitazioni attraverso standard europei e programmi per l’accesso ad una abitazione dignitosa con affitti sopportabili per tutti!
- Sviluppate e incrementate programmi europei per il finanziamento di abitazioni sociali in locazione che siano dignitosi, inclusivi, accessibili, democratici e rispettosi dell’ambiente! I programmi devono venire incontro a bisogni reali.
- Consentite il controllo degli affitti a livello nazionale e sub-nazionale!
- Cancellate il debito sovrano per liberare risorse per le abitazioni sociali!
Certamente queste ed altre richieste devono essere discusse ed elaborate.
B. AZIONE COORDINATA
Alcuni di noi hanno pensato idee relative ad un possibile piano di azione, che hanno portato al seguente canovaccio che, speriamo, susciti ulteriori discussioni. Queste azioni potrebbero riallacciarsi alle rivendicazioni prima menzionate, ma potrebbero anche svolgersi indipendentemente da essi:
I. Giornata di azione comune: potremmo concordare una giornata nel corso di quest’anno per azioni parallele decentralizzate davanti alla CE, al FMI, alla BCE, al PE, ai governi forti, alle grandi banche, ai proprietari immobiliari finanziari, per sostenere le nostre richieste comuni per fermare immediatamente gli sfratti forzati, per gli standard europei per la sicurezza abitativa e per la trasformazione delle proprietà immobiliari dei proprietari e delle banche fallite in abitazioni sociali in locazione (vedi sopra).
II. La giornata “riprendiamo la terra e le case”: in qualche altra giornata si potrebbero organizzare occupazioni di abitazioni inutilizzate, di infrastrutture sociali/culturali e terre abbandonate perché colpite dalla crisi. Queste azioni dirette potrebbero esprimere la rivendicazione in tutta Europa alla terra, agli immobili e agli spazi trasformati in risorse finanziarie.
E’ stata discussa l’inclusione di queste giornate d’azione nel quadro delle campagne globali di ottobre
Queste giornate d’azione coordinate a livello europeo non possono e non devono sostituire le attività locali, sub-nazionali, nazionali o transnazionali che potreste organizzare nello stesso periodo. Servono solo ad aggiungere un valore specifico relativo al livello europeo. Se si preferisce, possono essere certamente considerate come parte di rivendicazioni globali simili e come giornate d’azione in programma nello stesso periodo, tra cui l’Action Day “Right to Habitat” della Coalizione internazionale per l’Habitat, le "Giornate Mondiali Sfratti Zero " dell’ Alleanza Internazionale degli abitanti o il "World Tenants Day" dell’Unione Internazionale degli Inquilini.
Non proponiamo un’altra rete o campagna globale. Stiamo solo proponendo di migliorare un coordinamento indipendente e di focalizzare le nostre azioni in Europa. Per “Europa” intendiamo un campo di battaglie necessarie nei confronti delle forze politiche, un campo che comprenda più dell’Unione Europea. In quanto “attivisti per il diritto alla casa in Europa”, dobbiamo agire anche in solidarietà con altre regioni. Se cominciamo a organizzarci come abitanti europei (più i vicini e gli amici), aumenteremo la probabilità di cambiare seriamente le cose in altre parti del mondo. E sicuramente fa parte del nostro progetto anche un dibattito su come ciò potrebbe accadere.
III. Marzo 2014 anti mipim:
AZIONE CENTRALE IN OCCASIONE DELLA FIERA GLOBALE DEL MERCATO IMMOBILIARE MIPIM
Idee che potrebbero essere discusse per il MIPIM, nel marzo 2014 a Cannes
- Proteste centrali a Cannes contro la festa di tutti i criminali dell'immobiliare (appoggiati da una rete di comunicazione e pubblicitaria trans-locale )
- Mostra sulle conseguenze di cattive pratiche immobiliari (a/vicino Cannes+ virtuale+ viaggio successivo)
- “Tribunale” contro la violenza immobiliare (a/vicino Cannes, collegati virtualmente)
Grazie a queste ed ulteriori queste proposte concrete di mobilitazione e azione, alcuni di noi sperano anche di poter cominciare un nuovo processo di cooperazione globale basata sui seguenti principi: rifacendoci alle strutture di diverse iniziative e organizzazioni, vogliamo attuare contemporaneamente azioni multiple con rivendicazioni simili, connettere le nostre discussioni locali e conoscenze sia attraverso eventi con ospiti da altri Paesi, sia collaborando nello spazio digitale, sviluppare nuovi concetti di abitazione sociale per i quali possiamo batterci. Per lavorare insieme in queste aree, possiamo ispirarci a passate esperienze di comitati per portare avanti il legame tra le iniziative di lotta locali e questo nuovo livello trans-nazionale.
Allo stesso tempo, altri sottolineano anche il bisogno di un’analisi comune della situazione e delle opportunità basate su un’organizzazione transnazionale e/o la necessità di enfatizzare la mobilitazione politica per richieste possibili a livello delle istituzioni trans-nazionali.
Tutti noi riteniamo che dovremmo realizzare un simbolo/simboli comuni e slogan centrali tradotti in ogni lingua che possiamo utilizzare nelle nostre attività, per creare un quadro di riferimento e per acquistare una visibilità pubblica.
Come comunicare/ coordinare le prossime tappe
Speriamo che possiate discutere presto queste idee ed altre. Sraremo lieti di ricevere i vostri commenti alle proposte al nostro indirizzo e-mail provvisorio:
coordinate2013@reclaiming-spaces.org
In seguito,vi inviteremo a unirvi alla nostra mailing-list per un coordinamento generale.
Poiché dobbiamo discutere una serie di punti contemporaneamente con persone diverese, come prossima tappa pensiamo di aprire un forum internet dove speriamo di poter discutere in modo strutturato. Potrebbero seguire presto un blog pubblico e conferenze on line (VOIP). Saranno necessari anche degli incontri dal vivo se comincia un vero processo decentralizzato.
Abbiamo deciso che questo testo è il nostro primo passo. Creeremo un comitato provvisorio per la consultazione e per lo sviluppo di ulteriori idee.
- Knut Unger, Wuppertal, Witten Tenants Association / Habitat Net
- Annie Pourre, No Vox et DAL (Francia)
- Pascale Thys, Belgium, Habitat & Participation
- Grischa Dallmer, Berlin Tenants' Movement / Berliner MieterGemeinschaft
- Sylvia Brennemann, Duisburg, Bürgerinitiative Zinkhüttenplatz
- Agnes Verweij, Rotterdam, active in housing right groups in the netherlands
- Ana Méndez de Andés, Madrid, Observatorio Metropolitano
- Michael Edwards, Londra
- Anna, Berlin Tenants' Movement / Berliner MieterGemeinschaft
- Cesare Ottolini, International Alliance of Inhabitants (IAI)
- Walter Rapattoni, Unione Inquilini, Italia
- Charlotte Mathivet, Paris, AITEC, Habitat International Coalition (HIC)
- Claudio Pulgar Pinaud, HI and Observatory of Reconstruction, EHESS Parigi
Ed altri che non hanno volute rendere noto il loro Nome
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Riferimenti geografici
I(le) Traduttori(trici) Volontari(e) per il diritto alla casa senza frontiere dell’IAI che hanno collaborato con la traduzione di questo testo sono: