Home » Notizie » Abitanti delle Afriche » Il Cairo, persone ancora sotto le macerie

Mostra/Nascondi il menu

Il Cairo, nell’area di Al-Doweqa 20 morti, 35 feriti e circa 500 persone ancora sotto le macerie

Sabato (6/9/2008), un pezzo di roccia si è abbattuto su diverse case abitate da povera gente nell’area di Al-Doweqa, nei pressi di Mansheyet Nasser Section, nella parte occidentale di Cairo. Fino ad ora il bilancio del disastro è di 20 morti e 35 feriti; inoltre, più di 500 persone si trovano ancora sotto le macerie.

A 8 ore dal crollo, le operazioni di salvataggio erano ancora ad un livello primitivo. Quindi, l’assenza di gru che potessero sollevare le grandi rocce ha incrementato la probabilità che il numero di vittime crescesse. Inoltre, l’amministrazione locale ha fatto ricorso alle forze armate affinché aiutassero nel recupero degli inquilini; ma le strade non sono asfaltate e ciò ha impedito alle gru di raggiungere l’area.

La gente di Doweqa ha dichiarato al Centro Egiziano per il Diritto alla Casa (ECHR) che, immediatamente dopo il crollo, le forze di sicurezza hanno chiuso l’area e impedito loro di recuperare le vittime, ma sono riusciti a rompere la cordata di sicurezza e cominciare le operazioni di salvataggio.

Bisogna ricordare che l’area di Mansheyet Nasser ha una popolazione di più di mezzo milione di abitanti. Negli anni ’90 del secolo scorso in occasione un incidente simile, il presidente Mubarak ordinò di demolire l’area e ricostruirla. Con il pretesto della mancanza di fondi, il governo decise di sviluppare una parte dell’area e demolire e ricostruire l’altra parte, che è Al-Doweqa.

Dopo il precedente incidente, nonostante i sogni di vere unità abitative, la gente di Al-Doweqa vive sempre con timore a causa dei piani del governo. Di conseguenza, molti inquilini le cui case sono state demolite nei primi periodi, non hanno ricevuto case alternative e altri hanno ricevuto nuove unità in aree remote e lontane dai loro posti di lavoro come Badr City. Inoltre, i processi di infrastrutturazione dell’area rischiano di danneggiare le vecchie case dell’area e potrebbero portare ad un crollo di queste ultime.

Ciononostante, il governo ha costruito in precedenza delle case con un prestito da parte della fondazione Abu Dhabi Fund e l’Associazione Tedesca (GTZ) per centinaia di cittadini che aspettano il loro turno, ma gli ufficiali responsabili del progetto lavorano al rallentatore per consegnare le case. ECHR, che ha lavorato in quest’area per più di 8 anni, ha ricevuto molte lamentele che svelano la corruzione nella distribuzione delle unità abitative, assegnate dagli ufficiali a persone che non ne hanno bisogno.

ECHR aveva convocato un meeting prima col capo della Mansheyet Nasser Section per discutere i problemi degli inquilini; tuttavia i membri di ECHR hanno scoperto che l’accordo ufficiale con la gente era inferiore. Il suo discorso rivela che il governo fornisce ai poveri ciò che non meritano e li definisce disonesti. I membri dell’ECHR hanno riconosciuto che il Capo del Mansheyet Nasser non ha alcun senso di responsabilità per quanto riguarda le vite dei poveri.

Questo disastro non è il primo in quest’area, e se le attuali politiche governative rimangono (come) allo stato attuale, non sarà l’ultimo.

La politica abitativa che il governo adotta non presta attenzione ai poveri, in quanto la loro sofferenza, derivata dal crescere della povertà e le difficoltà che affrontano per assicurarsi il pane quotidiano, risultato di politiche governative ingiuste, non è abbastanza, e devono pagare anche con la vita il prezzo di queste politiche.

D’altra parte, il governo Egiziano parla sempre del numero di case permanenti che ha costruito; tuttavia, è una falsa interpretazione del diritto ad un alloggio adeguato. Deve dare priorità ad una politica di alloggi temporanei per le persone senza rifugio e quelle le cui case mettono in pericolo le loro vite come nel disastro di Al-Doweqa e in tutte quelle altre aree dove esistono pericoli di altro tipo.

Il problema adesso è come gli Egiziani lascino perdere questo disastro senza accusare gli ufficiali che hanno trascurato quel pericolo per le vite dei poveri, come è sempre avvenuto nei disastri precedenti. Tuttavia, ECHR reclama il giudizio sugli ufficiali responsabili di questa grande perdita di vite, fornendo rimedi adeguati per le vittime e le loro famiglie, e adottando una politica di governo per alloggi temporanei per la gente senza rifugio e che abita in case pericolose.

Indirizzo: 33 Kasr Al Nile St., Ninth Floor, Cairo, Egypt

Telefono e Fax: + 202 23922194/ + 202 2395295

Email: echreg@echreg.org

Cairo disaster 'could happen again'