Appello per il diritto alla casa e per Sfratti Zero in Tamil Nadu, India
Noi, associazioni degli abitanti, reti internazionali, gruppi di volontari, ONG, agenzie pubbliche, cittadini del mondo, esprimiamo la nostra indignazione e denunciamo gli sfratti forzosi e di massa attuati dal governo di Tamil Nadu, India, dal 23 Novembre 2006 in poi, che hanno tolto l'alloggio a circa 30.000 persone, di cui circa 5.000 studenti. Tre persone sono morte, tra le quali una bambina di tre anni che è affogata.
Un altro milione di persone, abitanti sul suolo pubblico, sono minacciate di sfratto imminente in tutto lo stato del Tamil Nadu.
Hanno firmato l'appello 445 persone!
Onorevole Primo Ministro
Dr. Kalaignar M. Karunanidhi
Tamil Nadu, India.
Provveditore del Distretto
Ufficio del provveditore, Kanchipuram
Tamil Nadu, India.
Provveditore del Distretto
Provveditorato, Thiruvallur
Tamil Nadu, India.
Primo Ministro dell’India
Shri Manmohan Singh
New Delhi
Presidente della Repubblica Indiana
Sig. APJ Abdul Kalam
Rashtrapati Bhawan
New Delhi
Ministro per lo Sviluppo Urbano
Sig. Jaipal Reddy
Nirman Bhawan
New Delhi
Governi dei Paesi G8
Banca Mondiale
Fondo Monetario Internazionale
Direttrice UN-Habitat
Anna Kajumulo Tibaijuka
CC:
PASUMAI THAAYAGAM (Green Mother Land)
International Alliance of Inhabitants
Noi, associazioni degli abitanti, reti internazionali, gruppi di volontari, ONG, agenzie pubbliche, cittadini del mondo,
esprimiamo la nostra indignazione e denunciamo gli sfratti forzosi e di massa attuati dal governo di Tamil Nadu, India, dal 23 Novembre 2006 in poi, che hanno tolto l'alloggio a circa 30.000 persone, di cui circa 5.000 studenti. Tre persone sono morte, tra le quali una bambina di tre anni che è affogata.
milione di persone, abitanti sul suolo pubblico, sono minacciate di sfratto imminente in tutto lo stato del Tamil Nadu.
Le persone che vivevano nell’area del lago Porur sono state sfrattate a forza, senza nessun preavviso o nessun annuncio da parte della polizia, giunta in gran numero con ruspe e bulldozer per demolire ogni insediamento. E’ stato uno shock che ciò sia avvenuto mentre tutti gli ufficiali del governo avevano promesso le opere di urbanizzazione necessarie, motivo per cui erano stati loro dati il collegamento conla rete elettrica, un ufficio postale distaccato ed uffici pubblici telefonici nell’area.
Le persone vivono adesso all'addiaccio con il poco dei loro beni che sono riusciti a salvare dai siti demoliti. Le donne ed i bambini siedono al sole rovente senza possibilità di abitazioni alternative. I bambini in età scolare non possono andare a scuola.
Denunciamo che il governo del Tamil Nadu, India sta violando impunemente le leggi Nazionali ed Internazionali sui Diritti Umani :
* Articolo 21 della Costituzione Indiana, che afferma il principio dell’indivisibilità dei Diritti Umani, il diritto fondamentale alla vita e garantisce il diritto a vivere con umana dignità;
* Articoli 2, 11, 12, 13 e 15 del Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali (PIDESC), che l’India ha firmato nel 1979;
* Commenti Generali dell’ONU N. 4 sul diritto ad un’abitazione adeguata e N. 7 sugli sfratti forzati;
* Articoli 16, 27 e 39 della Convenzione sui Diritti del Bambino (CRC) firmata dall’India l’11 Dicembre 1992, nonostante le Osservazioni conclusive sull’India adottate dal Comitato per i Diritti del Bambino alla sua 35ma sessione
* il 26 febbraio 2004: "il Comitato inoltre raccomanda che lo Stato parte prevenga ogni caso di trasferimenti forzati ealtri tipi di spostamenti contrari alla volontà della popolazione.”
* Articolo 14 della Convenzione sull’Eliminazione di ogni Forma di Discriminazione contro le donne (CEDaW), ratificata dall’India il 9 Luglio 1993.
Queste demolizioni costituiscono inoltre una grave violazione de:
*Gli i Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDG), in particolare il n. 7-11, che impegnaa i governi a migliorare entro il 2020 le condizioni di vita di almeno 100 milioni di abitanti delle baraccopoli;
* I Nuovi Principi e Linee Guida di Base per gli Sfratti e le Rilocazioni di persone redatti dal Relatore Speciale dell’ONU per un’Abitazione Adeguata facente parte della Commissione ONU per i Diritti Umani;
* Il Programma Minimo Comune (CMP) dell’Alleanza Unita Progressista (UPA) del governo, proposto nel maggio 2004, che stabilisce: “Gli sfratti forzati e le demolizioni delle baraccopoli saranno interrotti e, nell'effettuare i rinnovamenti urbani, si farà in modo che i poveri urbani e di periferia abbiano un’abitazione vicina al proprio luogo di attività.”.
Perciò unendoci agli appelli internazionali alla solidarietà lanciati da Pasumai Thaayagam (Green Mother Land), dal Centro per l’occupazione sociale e della ricerca (CSWR) e dall'International Alliance of Inhabitants chiediamo con forza:
alle autorità dell’India, di rispettare i propri obblighi verso le leggi nazionali ed internazionali per proteggere, promuovere e soddisfare il diritto umano ad un’abitazione adeguata attraverso:
* l’interruzione immediata di tutte le demolizioni e sfratti nel Tamil Nadu;
* la creazione di un Forum dove il governo del Tamil Nadu e tutte le parti interessate, incluso i rappresentanti riconosciuti degli abitanti delle baraccopoli, delle reti internazionali, delle ONG e delle agenzie pubbliche, possano decidere come provvedere al trasferimento degli sfrattati nelle stesse aree e possano mettere in atto un piano per il recupero delle aree delle baraccopoli insieme alle comunità interessate, in accordo con le norme internazionali;
* la garanzia della sicurezza abitativa, istituendo un Fondo Popolare per la Terra e la Casa, controllato da tutte le parti interessate, incluso gli abitanti e la società civile organizzata, con meccanismi chiari che garantiscano la trasparenza,la riforma e la ridistribuzione della terra e l’accesso ai servizi pubblici di base ; garantendo inoltre il diritto al risarcimento per tutte le vittime degli sfratti, incluso il diritto di accesso alla giustizia, alla restituzione, al recupero, al risarcimento, alle scuse ufficiali ed una garanzia che queste violazioni non si ripeteranno in futuro.
Ai Governi del G8 e degli Stati creditori dell’India:
* di concedere la cancellazione del debito estero di 125,2 miliardi di dollari dell’India solo se le risorse che si renderanno disponibili saranno dedicate allo sviluppo abitativo ed alle politiche urbane per i poveri, in particolare attraverso i Fondi Popolari per la Terra e la Casa;
* il blocco degli investimenti nel Tamil Nadu se gli effetti degli stessi violassero le norme internazionali sui diritti.
Alle Nazioni Unite a intraprendere azioni immediate, in particolare UN-Habitat:
* monitorare il rispetto delle norme internazionali che proteggono il diritto alla casa, tramite l’invio di una missione investigativa del Comitato sugli Sfratti Forzati UN-Habitat, per portare aiuto ed agire come mediatori.
Leggi
il rapporto di UN-AGFE sugli Sfratti Forzati a Chennai (Madras).
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Hanno firmato l'appello 445 persone!