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la Via Urbana

Seconda edizione del Forum Sociale dell’Africa Meridionale

Harare, Zimbabwe, 13-15 ottobre 2005

Introduzione

Obiettivi e agenda

Gli obiettivi del SASF sono stati:

  1. Fornire alle sub-regioni una piattaforma per gli attivisti sociali con il fine di rafforzare la democrazia e la mobilitazione popolare.
  2. Sfidare lo status quo della povertà assoluta, la discriminazione e la disuguaglianza di genere, l’alto livello di corruzione, l’assenza di sicurezza sociale, l’incostituzionalità delle politiche, malattie quali l’HIV e l’AIDS, etc.
  3. Costruire una rete sub-regionale di solidarietà riguardo agli affari di giustizia sociale, politica ed economica.
  4. Creare una libera coalizione che garantisca una partecipazione effettiva durante i prossimi Fori: il Foro Sociale dell’Africa Meridionale ( Southern African Social Forum – SASF ), il Foro Sociale Africano ( African Social Forum - ASF ) e il Foro Sociale Mondiale ( World Social Forum –WSF ).

Il Comitato Organizzativo ha evidenziato quattro temi importanti:

  • Il problema del territorio e il futuro delle comunità che vivono di agricoltura
  • L’emergenza della Solidarietà sul Lavoro ed i rapporti con i Movimenti Sociali
  • Una Democrazia Popolare che soddisfi le esigenze della popolazione
  • Una mutua solidarietà tra le popolazioni dell’Africa Meridionale.

L’evento è stato adattato ai modelli dell’ ASF e del WSF . I workshop, i seminari e le conferenze si sono svolti sulla base di attività autonome. I seminari ed i workshop collettivi erano incentrati sui seguenti argomenti:

  • Sfratti forzati, il problema del territorio e le comunità che vivono di agricoltura
  • L’emergenza della Solidarietà sul Lavoro e i rapporti con i Movimenti Sociali
  • Una Democrazia Popolare che soddisfi le esigenze della popolazione
  • Una mutua solidarietà tra le popolazioni dell’Africa del Sud
  • Giornata della Resistenza
  • Mass media e comunicazione
  • Lotta contro l’AIDS e l’HIV
  • Ricerca di alternative

Si è fatto appello ai governi dell’Africa Meridionale perché blocchino le politiche di privatizzazione e rendano accessibili le terre ai comuni cittadini. Dall’indipendenza del Sud Africa (1994) soltanto il 3% dei terreni è stato ridistribuito ai senzaterra: “La maggioranza della popolazione dell’Africa meridionale soffre perché non può accedere alle terre che sono state privatizzate e, pertanto, ricorre alla coltivazione dei propri orti” hanno affermato Tim Xipu del Southern Cape Land Committee e Sarah Claasen del Sindacato per i contadini ( Trade Union for Farm Workers, South Africa ).

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