Haiti: basta con la violenza contro gli sfollati interni residenti nei campi. Sosteniamo la stabilità abitativa
I rappresentanti di oltre 50 campi si sono incontrati ad Haiti dal 19 al 21 maggio 2011 su iniziativa della Force for Reflection and Action on Housing (FRAKKA), insieme a partner e compagni di altri paesi, che hanno partecipato al Forum internazionale sulla crisi abitativa di Haiti, si sono mobilitati a livello nazionale e internazionale per dire no agli sfratti forzosi e per richiamare i governi al loro dovere di garantire il diritto alla casa.
Dichiarazione del Forum internazionale sulla crisi abitativa di Haiti
Noi, rappresentanti di oltre 50 campi di sfollati interni di Port-au-Prince, Delmas, Carrefour, Pétion-ville, Tabard, Croix-des-Bouquets, Petit-Goave, Grand Goave, Las Cahobas, e Jacmel, ci siamo incontrati ad Haiti dal 19 al 21 maggio 2011 su iniziativa di Force for Reflection and Action on Housing (FRAKKA), insieme ad altre associazioni partner. Noi, cittadini, insieme a vari gruppi di movimenti sociali e sostenitori di altri paesi che hanno partecipato al Forum Internaziona le sulla crisi abitativa ad Haiti … denunciamo con tutta la nostra forza gli atti di violenza che stanno avendo luogo in molti campi per obbligare i residenti a lasciarli, senza avere altro posto dove andare.
Durante i tre giorni del forum, abbiamo ascoltato molte testimonianze sulle violenze e sulle minacce che gli sfollati stanno subendo dai proprietari terrieri che cercano di cacciarli via dai campi. In alcune zone hanno distrutto le tende, conlame o incendiandole, mentre in altre gruppi armati sono stati incaricati di minacciare la gente. In altri campi hanno fomentato divisioni interne, distrutto la merce dei venditori, proibito alla gente di riunirsi e impedito alle organizzazioni di fare il proprio lavoro.
Queste azioni stanno colpendo una popolazione già traumatizzata perché vittima del terremoto che ha ucciso molte famiglie e distrutto quel poco che la gente aveva. Tutto ciò è un crimine e una violazione dei diritti umani, è quindi inaccettabile e deve finire.
Noi, firmatari di questa petizione, vogliamo ricordare a tutti che queste persone non vivono per scelta ammucchiate nelle tende, in spazi pieni di immondizia e liquami che mettono a rischio la loro vita. Vivono nei campi a causa del terremoto del 12 gennaio 2010, che ha ucciso più di 300.000 persone e ha distrutto molte abitazioni lasciando senza casa tutta questa gente.
Vogliamo ricordare a tutti che quando avviene un disastro naturale gli sfollati interni sono tutelati da forti principi umanitari. Non esistono condizioni che ne giustifichino lo sfrattodagli spazi che occupano. Nel caso in cui gli sfollati subiscano minacce di sgombero da chi reclama la terra, lo stato deve proteggerli e allestire spazi adeguati dove possano stabilirsi. L' International Convention on Economic, Social and Cultural Rights impone allo stato di garantire alloggio alla propria gente e l'articolo 22 della costituzione Haitiana del 1987 dice che tutti hanno diritto a una abitazione dignitosa.
Di fronte alla violenza per sgomberare gli sfollati chiediamo:
- alle autorità preposte di fermare le violenze che stanno accompagnando gli sgomberi, così come è previsto dalla Commissione Interamericana sui Diritti Umani (nella direttiva al governo di Haiti dello scorso novembre);
- alle autorità di arrestare e processare chi sta portando avanti azioni violente contro chi vive nei campi;
- alle autorità di prendere le misure necessarie ad aiutare la gente a trovare alloggi permanenti così da potersi stabilire fuori dai campi.
Noi, rappresentanti di molte delle organizzazioni che hanno partecipato a questa conferenza internazionale sulla crisi abitativa, siamo solidali con le persone minacciate e vogliamo dire loro che non sono sole nella loro sofferenza. Ci mobiliteremo a livello nazionale e internazionale contro gli sfratti forzosi, per spingere i governi ad assumersi la propria responsabilità di garantire il diritto alla casa a tutti.
Firmato: (seguono le firme di centinaia di rappresentanti di almeno 35 campi e almeno 40 movimenti sociali e organizzazioni non governative.)
Riferimenti geografici
I(le) Traduttori(trici) Volontari(e) per il diritto alla casa senza frontiere dell’IAI che hanno collaborato con la traduzione di questo testo sono:
Haiti abas la violence
Sabato, 02 Luglio 2011 00:43:49
PAPE CHAY