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Appello: Barcellona, la resistenza di una famiglia, la solidarietà di un quartiere

Nel giugno del 2011, quando le piazze ribollivano per il movimento del 15M, Veronica, Eliseo ed i loro tre figli venivano sfrattati da un appartamento nel quartiere del Clot (Barcellona). I comitati di quartiere e le reti di abitanti solidali si mobilitarono per esprimere il loro appoggio, ma i Mossos d’Esquadra – la polizia catalana –, con un’operazione assolutamente inaudita, caricarono violentemente contro la famiglia e contro tutti coloro che erano accorsi a dare supporto. Ci concentrammo lì per mostrare a Veronica e Eliseo che non erano soli, e che qualunque rivendicazione dev’essere un atto di resistenza e lotta collettiva. Ciò che è di tutti e di tutte, dev’essere difeso da tutti e da tutte.

L’operazione dei Mossos d’Esquadra riflette una forma specifica di gestire il diritto alla casa. La regione autonoma della Catalogna e lo stato spagnolo vanno a braccetto, nel considerare il diritto alla proprietà più importante del diritto a vivere dignitosamente.

Veronica ed Eliseo stanno adesso affrontando un processo. Questo è molto preoccupante, poiché oltre ad aver subito un violento sfratto che li ha cacciati con violenza dalla loro casa, si trovano anche ad essere criminalizzati da due istituzioni pubbliche come la Procura e la Regione (che si è costituita parte civile) per aver difeso un diritto fondamentale, aumentando così ancora di più, se possibile, la loro precarietà.

Per le tre persone solidali con la famiglia, che pensavano che appoggiare Veronica e Eliseo fosse un atto di giustizia, l’accusa chiede fino a cinque anni di prigione. L’obiettivo è chiaro: ci vogliono isolare nella nostra miseria, perché sanno bene che uniti siamo molto più forti. In questo modo, sotto accusa non è solo la difesa della propria casa, ma anche il mutuo appoggio.

Continuiamo a resistere uniti, vittime degli sfratti, vittime delle rappresaglie e vittime dell’oppressione. Se c’è una cosa che abbiamo imparato negli ultimi anni, è che se rimaniamo tutte insieme non riusciranno a vincerci, e potremo invece far cadere i veri colpevoli.

Quando il precariato è la norma, e l’abitare un diritto in disuso,

​RESISTERE E’ UN DOVERE

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